La nostra conoscenza del microbiota intestinale aumenta col passare degli anni e ora non si esclude un suo ruolo nella riduzione del colesterolo
E se il segreto per combattere il colesterolo si trovasse nel nostro intestino? La risposta potrebbe nascondersi nel microbioma intestinale. L'insieme dei microbi e dei loro geni presenti nell¡¯intestino ¨¨ da tempo oggetto di studi e ricerche che stanno continuando a svelarci l'importanza di questo microcosmo ancora poco conosciuto. Cosa c'entra il microbioma col colesterolo? Ce lo ha rivelato un nuovo studio.
Cosa ¨¨ emerso dallo studio
¡ª ?Le ultime novit¨¤ sul microbioma intestinale arrivano dai ricercatori del Broad Institute del Massachusetts Institute of Technology e dell'Universit¨¤ di Harvard che sono riusciti identificare "specie specifiche di batteri che consumano il colesterolo nell'intestino e possono aiutare a ridurre il colesterolo e il rischio di malattie cardiache nelle persone", come spiegato dallo stesso istituto nella presentazione dei risultati dello studio.
Microbioma e colesterolo
¡ª ?Analizzando i metaboliti e i genomi microbici di 1.429 partecipanti al Framingham Heart Study, un progetto decennale incentrato sui fattori di rischio per le malattie cardiovascolari che viene condotto dal 1948 nella cittadina statunitense di Framingham, i ricercatori guidati da Ramnik Xavier hanno scoperto che i batteri conosciuti come Oscillibacter sono in grado di assorbire e metabolizzare il colesterolo dall¡¯ambiente circostante: le persone con i livelli pi¨´ elevati del microbioma nell'intestino tra quelle coinvolte nel progetto sono risultate avere livelli di colesterolo pi¨´ bassi.
Lo studio non ha permesso soltanto di accertare l'azione dell'Oscillibacter, ma anche il funzionamento di questo meccanismo inedito che in futuro potrebbero aiutare a ridurre il colesterolo nelle persone. "I risultati gettano anche le basi per indagini pi¨´ mirate su come i cambiamenti nel microbioma influenzano la salute e le malattie", ha sottolineato Ramnik Xavier nel conferma la scoperta di un¡¯altra specie batterica intestinale, l¡¯Eubacterium coprostanoligenes.
"Questa specie trasporta un gene che gli scienziati avevano precedentemente dimostrato essere coinvolto nel metabolismo del colesterolo", ha precisato il professore della Harvard Medical School, e "potrebbe avere un effetto sinergico con Oscillibacter sui livelli di colesterolo, il che suggerisce che nuovi esperimenti che studiano combinazioni di specie batteriche potrebbero aiutare a far luce su come le diverse comunit¨¤ microbiche interagiscono per influenzare la salute umana".
Una conoscenza in continua crescita
¡ª ?"La nostra ricerca integra i risultati di soggetti umani con la validazione sperimentale per garantire di ottenere informazioni meccanicistiche attuabili che serviranno come punto di partenza per migliorare la salute cardiovascolare". Al momento, infatti, lo studio non ha una diretta applicabilit¨¤, ma ci d¨¤ ulteriori informazioni che contribuiscono ad arricchire la conoscenza che abbiamo sul microbiota e sulle sue possibili funzioni.
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