L'allarme lanciato Medvedev agli Us Open ("un giocatore prima o poi morir¨¤ sul campo") ha acceso i riflettori sul tema. Il cambiamento climatico sta mettendo a rischio la salute degli atleti...
Nulla sar¨¤ pi¨´ come prima. Il cambiamento climatico, con il costante innalzamento delle temperature, sta mettendo a rischio la salute degli atleti ed ¨¨ destinato a rivoluzionare anche lo sport, dagli orari delle gare al calendario degli eventi passando per le stesse metodologie di allenamento. L'allarme lanciato dai campi di Flushing Meadows dal russo Daniil Medvedev e altri tennisti, `vittime? delle condizioni estreme con cui devono fare i conti a New York con partite giocate a 35¡ã e una umidit¨¤ insopportabile ("Un giocatore prima o poi morir¨¤ e lo vedrete in diretta", ¨¨ l'avvertimento lanciato dal russo) ha acceso i riflettori su un tema sul quale la Fmsi (Federazione medici sportivi italiani), dal punto di vista scientifico, ha posto da tempo la sua attenzione con studi e ricerche di esperti universitari. "? un dato di fatto che il cambiamento climatico porta a rendere estremi degli sport che prima non lo erano. Gareggiare a determinate temperature, soprattutto nel caldo estivo, pu¨° esporre l'atleta a maggiori rischi. Il cambiamento climatico non ¨¨ soltanto un problema dell'atleta ma dello sport stesso", ha dichiarato Gianfranco Beltrami, vicepresidente della Federazione medico sportiva italiana (Fmsi) e presidente della commissione medica della federazione mondiale baseball e softball.?
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orari e calendari
¡ª ?"Alle ultime Universiadi invernali a Lake Placid, organizzate a gennaio, ci sono state gare dove si sciava sui sassi. Ci sono dunque delle situazioni che porteranno alcuni sport ad essere spostati. Certe maratone invece che farle a luglio le faremo ad aprile o a novembre. Verranno spostati i calendari e gli orari e ci saranno dei modi per cercare di far disputare alcuni sport. Sicuramente bisogna tutelare la salute degli atleti. Gareggiare in determinate condizioni climatiche espone a dei rischi non da poco, soprattutto in quegli sport di endurance. Se gli atleti professionisti queste cose le sanno, vogliamo dare dei consigli agli atleti di tipo amatoriale che si trovano a fare sport a determinate condizioni. Dall'idratazione all'abbigliamento, ci sono tante cose che si possono consigliare?, ha spiegato Beltrami sottolineando come lo sport sta di fatto cambiando. "Prima si considerava l'intensit¨¤ dell'allenamento, l'alimentazione, la corretta nutrizione, i test fisici. Ora bisogner¨¤ considerare anche il fattore climatico. Non solo a livello degli atleti 'evoluti?', professionisti per i quali c'¨¨ attenzione da parte delle federazioni. Ma anche da parte di quegli atleti amatori. Lo sport deve essere un fattore che promuove la salute. Si devono dare consigli adeguati agli atleti cercando di favorire un'alimentazione corretta, bere prima che si abbia il senso della sete, mangiare frutta e verdura per reintegrare i sali e assumere anche degli integratori. E poi l'abbigliamento che consenta alla pelle di traspirare a livello ottimale, con l'evaporazione del sudore che favorisce il raffreddamento del corpo", ha sottolineato il vicepresidente Fmsi.?
la tecnologia
¡ª ?"Da questo punto di vista la tecnologia ha fatto passi avanti, ci sono dei sensori che ti analizzano il sudore e ti fanno capire quando ¨¨ il momento di reintegrarsi. E poi bisogna adattare a queste condizioni la durata e l'orario dell'allenamento. Non c'¨¨ solo la gara. Gente che si allena tutti i giorni dovr¨¤ imparare ad allenarsi alle prime ore del mattina, monitorare e scegliere l'orario e il posto giusto con percorsi che vadano bene. Cosa utile ¨¨ anche monitorare le condizioni ambientali di allenamento. Ci sono dei sensori che ti calcolano le condizioni di umidit¨¤, la percentuale di ozono e gli inquinanti Bisogna cercare di valutare anche questo. Insomma una rivoluzione completa", ha proseguito. Per venire in aiuto degli atleti si auspica una collaborazione anche da parte di chi detiene i diritti tv degli eventi. "Se possono diventare un 'nemico'? Potrebbero, ma non dovrebbero. Sicuramente anche il buon senso dovr¨¤ orientare i governi e le federazioni affinch¨¦ la salute dell'atleta sia messa al primo piano e tutelata a tutti i livelli. In questo senso ¨¨ importante il supporto del mondo scientifico che deve spingere affinch¨¦ non si arrivi a situazioni di rischio. Ma speriamo di non doverci arrivare", ¨¨ quanto si auspica Beltrami. Lo sport `boccheggia? e ha bisogno di tutto l'ossigeno per non farsi schiacciare da un cambiamento climatico sempre pi¨´ invasivo.
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