Avere un obiettivo allunga la vita: lo dimostra uno studio

Una ricerca dell'Università di Boston, condotta su oltre 13mila persone oltre i 50 anni, ha dimostrato che la presenza di uno scopo nella propria vita contribuisce alla longevità

Avere uno scopo allunga la vita: può sembrare una frase fatta, invece c’è uno studio che lo dimostra. Una ricerca dell’Università di Boston, infatti, ha dimostrato l’associazione tra il focalizzarsi su uno specifico obiettivo e una maggiore longevità, soprattutto nelle persone oltre i 50 anni. Si è trattato di un percorso lunghissimo – lo studio è durato oltre 8 anni – che comprendeva non solo la necessità di analizzare un alto numero di casi, ma anche di fornire una definizione scientifica di “scopo”.

Cosa vuol dire avere uno scopo?

Chiaramente, per poter dimostrare una cosa di questo tipo, c’è bisogno di definire concretamente il concetto di “scopo”, “purpose” in inglese: “Si parla di senso dello scopo nella misura in cui qualcuno sente che la propria vita ha una direzione e un obiettivo finale. Alcune persone vogliono avere successo nella propria carriera, altri vogliono prendersi cura della famiglia, e altri vogliono contribuire ad aiutare la propria comunità” spiega la dottoressa Stephanie Hooker. Questa però, è una definizione ancora troppo generica per una ricerca scientifica, quindi il dottor Koichiro Shiba, a capo dello studio, ha identificato delle categorie dalle quali partire per capire se una persona aveva o no questa sensazione di “purpose” nella vita: “Ad esempio, chiediamo se hanno la sensazione di avere una direzione nella vita, o se le attività giornaliere sembrano banali e poco importanti, e se c’è o non c’è la sensazione di star realizzando qualcosa nella propria vita” spiega Shiba, che si è affidato ad un questionario di 42 domande mutuato dai fattori del benessere psicologico teorizzati dalla psicologa Carol Ryff.

I dati

Lo studio ha coinvolto 13.159 adulti di età superiore ai 50 anni, per una durata di 8 anni. I risultati hanno rivelato che le persone con un maggiore senso dello scopo hanno ridotto il rischio di morte del 15.2%, senza particolari differenze geografiche o di sesso, pur evidenziando una maggiore longevità nelle donne. Del resto, la presenza di un obiettivo tangibile e concreto si traduce nella pratica con una serie di comportamenti più salutari e uno stile di vita più sano, come spiega il dottor Patrick Hill - ricercatore specializzato in invecchiamento sano e professore di scienze psicologiche e cerebrali alla Washington University di St. Louis - a Medical News Today: “C’è un maggiore impegno nell’attività fisica e un maggiore utilizzo dei servizi di assistenza preventiva, come ad esempio gli screening annuali”.

l'aiuto dei caregiver

La ricerca, chiaramente, considera preponderante l’aspetto mentale, in particolare nelle persone più in là con l’età. Da questo punto di vista, è fondamentale l’apporto dei caregiver, cioè delle persone che si prendono cura di loro: “Un punto fondamentale della nostra ricerca è che le persone dovrebbero evitare di sottovalutare quanto siano propositivi i propri cari, incoraggiandoli a mantenere sempre uno scopo e un obiettivo nella propria vita, in particolare di fronte a potenziali problemi di salute. Ciò potrebbe aiutare in modo significativo, sia a livello familiare che di comunità. Non è necessario proporre chissà quale compito, ad esempio, è stato dimostrato dare ai pazienti delle case di riposo una pianta di cui prendersi cura contribuisce alla loro longevità”.