Un'operazione da record: a Torino asportata una massa di 70 kg

Il chirurgo a capo dell'intervento, il dottor Francesco Moro, racconta a Gazzetta Active l'eccezionalità dell'operazione: "La paziente era in condizioni gravi, ma ora potrà condurre una vita normalissima"

L'ospedale Le Molinette di Torino è stato teatro di un doppio intervento chirurgico destinato a rimanere nella storia della medicina. Con due interventi nel giro di 4 giorni, infatti, è stata asportata a una giovane donna la massa tumorale più pesante della storia della letteratura medica: oltre 70 kg. La donna era arrivata in ospedale in condizioni gravissime, poiché il tumore ovarico di tipo benigno si era esteso al punto da riempirle completamente l’addome, comprimendo i polmoni.

L'eccezionalità del caso

“Non mi era mai capitato nella mia carriera di incontrare una massa così estesa” ha raccontato a Gazzetta Active il dottor Francesco Moro, autore del secondo intervento chirurgico: “? stato un intervento importante soprattutto per quanto riguarda la gestione multidisciplinare. La parte chirurgica è fondamentale, ma da sola in questo caso non avrebbe raggiunto l’obiettivo. La soddisfazione di rivedere la paziente completamente ristabilita è stata la cosa più bella. Tutto l’ingranaggio ha funzionato bene, tutte le scelte fatte sono state corrette e ci hanno portato al risultato. Attualmente la paziente è a casa, è in buone condizioni e col tempo potrà fare una vita assolutamente normale. Il rischio di recidiva non è del tutto nullo, ma non è elevato”. Pericolo scampato quindi, soprattutto perché il tumore – pur essendo teoricamente benigno – aveva assunto delle dimensioni tali da rappresentare un pericolo grave ed imminente per la vita della paziente.

Il doppio intervento

Il primo intervento, della durata di circa 2 ore e diretto dal dottor Ezio Falletto, è stato di aspirazione della porzione cistica del tumore benigno, con 52 litri di materiale liquido che sono stati drenati dall’addome della paziente. Poi si è passati alla seconda operazione, diretta proprio dal dottor Moro, per l'asportazione del cistoadenoma dell'ovaio di circa 25 chili: “La paziente è arrivata in ospedale in condizioni decisamente compromesse. Il ricovero è avvenuto per un’insufficienza respiratoria causata dalla compressione del tumore sul diaframma” spiega il chirurgo, che ha poi posto l’attenzione sulla complessità dell’intervento, dovuta principalmente alle dimensioni della massa: “Dal punto di vista strettamente tecnico è stato un intervento complesso, perché la massa aveva assunto la forma dell’addome e si era estesa a tutti gli organi della parte posteriore. Come si è arrivati ad una dimensione così vasta? L’evoluzione di questo tipo di masse non è lineare, soprattutto la parte fluida può crescere in maniera anche relativamente rapida, ma nel complesso non è stata una crescita così veloce” conclude il chirurgo.