I due studi arrivano dal?Centro di ricerca pediatrico?dell¡¯Ospedale Pediatrico Bambin Ges¨´ di Roma
L'emicrania non colpisce soltanto gli adulti. Le stime pi¨´ recenti riportate dall'Istituto Superiore di Sanit¨¤ ci dicono che a soffrire della forma di mal di testa pi¨´ comune ¨¨ il 14% della popolazione mondiale, con una maggiore incidenza nelle donne. Le stime relative all'emicrania nei bambini e negli adolescenti parlano invece di un'incidenza dell'11%: un bambino su 10, in definitiva, si trova a soffrire di questa patologia neurologica che, lo rivelano i ricercatori dell¡¯Ospedale Pediatrico Bambin Ges¨´ di Roma, pu¨° lasciare delle impronte su cervello e intestino.
La scoperta arriva da due studi condotti in quello che ad oggi ¨¨ il pi¨´ grande Policlinico e Centro di ricerca pediatrico in tutta Europa e che pu¨° vantare un centro per lo studio e la cura delle cefalee in et¨¤ evolutiva che ogni anno ¨¨ in grado di seguire 1.500 nuovi casi di bambini emicranici e di erogare oltre 3.000 prestazioni tra visite ambulatoriali e day hospital. Secondo i due studi, focalizzati sulla struttura cerebrale e la composizione del microbiota dei bambini colpiti da emicrania, la patologia lascia delle "impronte" nel cervello e nell'intestino dei soggetti colpiti che potrebbero aprire la strada a percorsi mirati e personalizzati per la cura di questa malattia neurologica.
Emicrania, le impronte lasciate nel cervello
¡ª ?I bambini affetti da emicrania presenterebbero una corteccia cerebrale pi¨´ sottile rispetto ai soggetti sani e, secondo i ricercatori, sarebbero anche diverse le modalit¨¤ con cui alcune aree del cervello degli emicranici ¡°parlano¡± tra di loro. Lo studio in due fasi che ha portato a questa conclusione ¨¨ stato condotto dai ricercatori delle unit¨¤ di Neurologia dello sviluppo, Neuro-imaging funzionale e Fisica sanitaria del Bambino Ges¨´ su 100 bambini e adolescenti affetti da emicrania e su un gruppo di controllo composto da 100 coetanei senza emicrania.
Attraverso la risonanza magnetica e la tecnica di analisi morphometric similarity, i ricercatori hanno rivelato diverse modalit¨¤ di connessione tra aree cerebrali, soprattutto quelle coinvolte nelle funzioni esecutive e nell'elaborazione degli stimoli del dolore e, in corrispondenza delle stesse aree, anche una riduzione dello spessore della corteccia cerebrale, con differenze anche tra maschi e femmine.
"I risultati dello studio ci dicono che l¡¯emicrania modifica la struttura del cervello in maniera progressiva fin dall¡¯infanzia", ha spiegato Massimiliano Valeriani, responsabile di Neurologia dello sviluppo del Bambino Ges¨´: "L'evidenza delle impronte che la malattia lascia sulla struttura e sulla connessione fra aree cerebrali indica la necessit¨¤ di intercettare, e quindi curare, i pazienti emicranici fin da piccoli. Inoltre, le differenze fra maschi e femmine emerse dalla nostra ricerca suggeriscono l¡¯adozione di piani terapeutici che tengano conto anche del genere, prospettiva che non ¨¨ mai stata presa in considerazione neanche per gli adulti".
Emicrania, le alterazioni del microbiota
¡ª ?Un secondo studio condotto dal team delle unit¨¤ di Neurologia dello sviluppo e di Microbiomica del Bambino Ges¨´ su 98 pazienti emicranici tra i 6 e i 17 anni e su un gruppo di controllo composto da 98 coetanei ha permesso di accertare anche una serie di alterazioni del microbiota, l'insieme dei microrganismi presenti nel nostro intestino. Confrontando campioni di feci, urine e sangue dei due gruppi, i ricercatori hanno individuato differenze significative sia nelle componenti del microbiota intestinale che nelle loro funzioni.
Lo studio, in particolare, ha fatto emergere che il profilo del microbiota degli emicranici influenza alcuni processi metabolici, come la produzione di serotonina e triptofano, implicati nell¡¯insorgenza del mal di testa. Questo potrebbe aprire la strada a nuove terapie, come anticipato da Laura Papetti, neuro-pediatra del Bambino Ges¨´ coordinatrice della ricerca: "Per i pazienti resistenti alle comuni terapie antiemicraniche potrebbero essere considerati il trapianto fecale e terapie dietetiche a base di probiotici e prebiotici".
? RIPRODUZIONE RISERVATA