Negli anni Settanta il pretore Gianfranco Amendola ordin¨° il sequestro di un esemplare per ciascun modello sportivo in commercio e li port¨° tutti a Vallelunga per misurarne la velocit¨¤ massima. Vinse il Malanca Testarossa che super¨° i 90 orari, quando per legge non potevano superare i 45...
Quella che vi raccontiamo ¨¨ una storia sui cinquantini che ¨¨ accaduta poco pi¨´ di mezzo secolo fa: esattamente nel 1971. In quegli anni i motorini (tutti li chiamavano cos¨¬) erano delle vere belvette feroci e, naturalmente, i quattordicenni di allora ne valutavano l'acquisto a seconda delle prestazioni che erano in grado di raggiungere. C'era solo l¡¯imbarazzo della scelta tra il Malanca Testarossa, l'Itom Astor, il costosissimo Guazzoni 50 a valvola rotante, il piccolo Ital-Jet Go Go, il Testi Champion e tanti altri. Di legge, come adesso, non avrebbero dovuto superare i 45 chilometri orari di velocit¨¤ massima, ma in realt¨¤ andavano molto pi¨´ forte e questa soglia i motorini pi¨´ veloci la raggiungevano in seconda o in terza marcia.
IL BLITZ DEL PRETORE
¡ª ?Questa notizia giunse all'orecchio del pretore Gianfranco Amendola di Roma, poi da magistrato divenuto deputato europeo nel Gruppo Verde, che pur non essendo affatto appassionato o intenditore di moto, vedendo sfrecciare i motorini per le strade ad alta velocit¨¤, volle vederci chiaro. Era proprio uno tosto Amendola che, non per niente, era soprannominato "il pretore d'assalto" e viene ricordato da molti anche oggi che ha 81 anni. Un giorno esegu¨¬ un blitz in tutti i concessionari della capitale e sequestr¨° un esemplare per ciascun cinquantino sportivo in commercio.
LA "GARA" A VALLELUNGA
¡ª ?Pochi giorni dopo li fece portare tutti a Vallelunga e, guidati da un agente di polizia, fece fare a tutti una prova di velocit¨¤ cronometrata sul rettilineo. Una vera e propria gara. Vinse il Malanca Testarossa che super¨° i 90 orari. Al risultato tutti applaudirono il rappresentante della casa, che avvertito dal concessionario era arrivato appositamente a Roma come pure quelli di altre industrie, per assistere a questa insolito e insidiosissima sfida. E quando Amendola diffuse l'esito di questo confronto velocistico, tutti applaudirono il funzionario della Malanca che, contrariamente agli altri, impallid¨¬ letteralmente.
IL CAMBIO DI CARBURATORI
¡ª ?Da allora i vari carburatori da 19-20 mm sparirono dai cinquantini nelle vetrine per far posto ai pi¨´ innocenti 12/14. Compreso quello da 15 del pi¨´ tranquillo Corsarino Moto Morini, capace di fare circa i 70 km/h, e che veniva venduto con quel carburatore: tuttavia, bastava una chiave da 10 per smontare il collettore, togliere un diaframmino e far s¨¬ che il Corsarino non facesse pi¨´ i 45 orari, ma i 70. Un intervento facile che riusciva a fare chiunque, anche chi non avesse avuto alcuna preparazione tecnica. Cos¨¬, miracolosamente, dopo quel blitz targato Amendola, tutti i cinquantini in vendita vennero muniti di carburatori piccoli. Ma, come ¨¨ risaputo, fatta la legge trovato l'inganno: i carburatori pi¨´ prestanti venivano rivenduti dai concessionari stessi e cos¨¬ il cliente ne pagava l'acquisto "aftermarket", assieme al relativo intervento di sostituzione e messa a punto della carburazione. Con grande gioia di tutti i rivenditori.
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