Toyota Prius+, prova di durata: l’ibrida che si consuma ma non si rompe

Per questa quarta prova abbiamo analizzato la Toyota Prius+ Hybrid, la familiare sette posti spinta da un sistema elettrificato da 136 Cv. Ecco pregi, difetti e costi di manutenzione dell’ibrida giapponese più richiesta dai tassisti

Le prove di durata in collaborazione con 02-6969 e con l'app itTaxi continuano: dopo aver raccontato nel dettaglio il comportamento della Volkswagen Golf a metano, della Toyota C-Hr Hybrid e della Volkswagen Tiguan, è il momento di parlare di uno dei modelli più diffusi in Italia. L’auto in oggetto è una Toyota Prius+ del 2021 con attualmente 35.000 km. Il chilometraggio è ancora un po’ basso per parlare di stress test, ma il tassista ci ha dichiarato che la vettura precedente era sempre la stessa, più precisamente una versione del 2014 sostituita a 285.000 km per un guasto all’attuatore. Nel corso degli ultimi nove anni, il proprietario ha avuto modo di scoprire tutti i pregi e i difetti della Prius+, quindi siamo pronti a svelare i segreti, belli e brutti, della familiare ibrida giapponese.

Fedeltà a mamma Toyota

Come anticipato, il tassista ha dovuto sostituire la vecchia Prius+ spinta da un powertrain 1.8 litri da 136 Cv a causa di un guasto all’attuatore che, per essere riparato, richiedeva più di 6.000 euro tra componenti e manodopera. A causa però della scarsa disponibilità del nuovo, si è dovuto accontentare di un quasi chilometro zero: una Prius+ del 2021 con all’attivo soli 1.150 km, spinta dallo stesso sistema della versione precedente che, nel corso degli anni di attività, si è confermato una scelta molto affidabile ed economica in termini di consumi e manutenzione. L’unica grande differenza tra le due vetture erano i fari: il vecchio modello montava gruppi ottici alogeni mentre il più recente a Led, aggiornamento che ha migliorato di molto la visibilità nelle ore notturne.

Toyota Prius+ Hybrid: i consumi

Quando si parla di ibrido, non si può che iniziare con il capitolo consumi. Come gran parte dei modelli Toyota, anche questo è spinto da un powertrain full hybrid, quindi in grado di accumulare energia in fase di frenata e di marciare a zero emissioni per un po’ di chilometri consecutivi. Nonostante il tassista ci abbia dichiarato che con il passare degli anni l’efficienza della batteria è leggermente calata, con un aumento di circa 0,3 litri/100 km, i consumi sono rimasti comunque al top del segmento. Con una guida normale, senza troppi riguardi in fase di accelerazione, la media rimane stabile sui 18 km/litro, valore che sale a 20 km/litro in città (dove si sfrutta tanto l’elettrico) e che scende a 13 km/litro in autostrada. Se invece ci si impegna per ottimizzare la guida, i numeri sopra citati possono anche crescere di circa 1 km/litro. Molto interessanti anche le considerazioni fatte sull’utilizzo dell’aria condizionata: con il sistema attivo e il motore stressato i consumi crescono di circa 1,5 litri/100 km, mentre solo con la ventola di 0,5 litri/100 km.

Toyota sinonimo di affidabilità

Quando si parla di manutenzione, ordinaria o extra ordinaria, la casa giapponese non ha rivali. Come altri modelli, anche la Toyota Prius+ richiede tagliandi ogni 15.000 km con costi tra i 205 e i 280 euro. Ogni 90.000 km invece vanno sostituite le candele e l’olio del cambio automatico e-Cvt, con spese nell’ordine dei 400 euro. Nei quasi 300.000 km di attività del primo modello, il tassista ha sostituito solo un supporto motore a 160.000 km, con un costo di 250 euro tutto compreso. A 180.000 km, invece, la casa raccomanda la pulizia della valvola Igr, con un costo di circa 100 euro, ma la vera sorpresa è quando si parla dei freni. La prima sostituzione, tra l’altro solo delle pastiglie anteriori, è avvenuta a 271.000 km, merito della frenata rigenerativa che riduce al minimo l’utilizzo dell’impianto idraulico.

Il parere del tassista

Ex guidatore di Mercedes, nel primo anno da proprietario di Toyota, il tassista ci ha dichiarato che ha sofferto un po’ il calo di classe. Infatti, da amante della guida, la vettura tedesca riusciva a togliere un po’ di soddisfazioni, a differenza della Prius+ che è un’auto progettata per spostarsi da un punto A ad un punto B. Con il tempo, le qualità della giapponese hanno dimostrato che si tratta l’auto ideale per i taxi e per chi vuole un mezzo affidabile e senza impegno. Con pochi giochi di parole, ci è stato detto che nel corso di questi anni l’auto è stata trattata senza riguardi: parcheggi sempre fuori, viaggi a pieno carico, sforzi in accelerazione e tanto pavé… insomma, una bella prova di durata a conferma che la Toyota Prius+ è un’auto che si consuma ma che non si rompe.

Toyota Prius+: pregi e difetti

Ecco la valutazione del tassista sulla familiare giapponese dopo aver macinato 285.000 km sulla prima versione e altri 35.000 km su un modello più recente:

• Piace: grande affidabilità della meccanica anche se trattata con poco riguardo; i consumi sono eccellenti, soprattutto in città e se ci si concentra sulla guida predittiva; le plastiche dell’abitacolo sono resistenti e i pulsanti fisici sono in ottime condizioni anche dopo anni.
• Non piace: La seduta del guidatore in tessuto non è molto comoda e ha poche regolazioni; l’imbottitura si è sfondata compromettendo il comfort di chi guida; il motore è rumoroso e ci sono scricchiolii anche da nuova a causa della leggerezza delle lamiere.