Centoventi anni fa, Charles Stewart Rolls ed Henri Royce si conobbero a Manchester: da l¨¬ ¨¨ iniziata la storia del brand del lusso per eccellenza. Grazie a due grandi uomini
Al Concorso di Eleganza di Villa d'Este (dal 24 al 26 maggio), Bmw celebrer¨¤ i 120 anni dall'incontro tra due dei pi¨´ importanti nomi - lo si vide dopo, ovviamente - nella storia dell'automotive. Quello del 4 maggio 1904 fra il 23enne londinese?Charles Stewart Rolls e il 37enne 'campagnolo' Frederick Henry Royce (nato ad Awalton, nel Cambridgeshire) che si ritrovarono?nel Midland Hotel di Manchester, per iniziativa di?Henry Edmunds, uno dei direttori della societ¨¤ che Royce aveva fondato dieci anni prima per costruire dinamo e gru elettriche. Edmunds possedeva una delle tre vetture che Royce aveva costruito da solo nell'officina di casa: la mostr¨° a Rolls, importatore di auto francesi, che rest¨° impressionato. Nell'incontro al Midland Hotel si disse disposto a prendere tutte le auto che l'imprenditore poteva fabbricare, purch¨¦? avessero minimo quattro cilindri e venissero chiamate Rolls-Royce. Affare fatto: la prima fu realizzata nel dicembre 1904 mentre due anni dopo unirono le loro risorse fondando Rolls-Royce Ltd. Nel 1907 con il debutto della Silver Ghost iniziava la vera storia di un brand - diventato presto il principale fornitore di auto della Casa Reale inglese - che ¨¨ sinonimo di lusso estremo tanto da esibire come? motto la frase latina "Quidvis recte factum quamvis humile praeclarum": tutto ci¨° che ¨¨ giusto fare, per quanto umile, ¨¨ nobile. Non ¨¨ assolutamente un caso, perch¨¦ i personaggi alla base del mito - oggi gestito dal gruppo Bmw - erano un ex-postino e un pilota dal sangue blu. Andiamo a conoscerli.?
L'IMPRESA SULLA MANICA
¡ª ?Partiamo dal signore di sangue blu:?Charles Stewart Rolls, figlio del primo Barone di Llangattock, frequent¨° i corsi di Eton e Cambridge, come tutti i rampolli dell'aristocrazia britannica. Finiti gli studi, da grande appassionato di tecnologia e motoristica, decise di lavorare nel settore - guardato con perplessit¨¤ dalla famiglia - e intraprese l'attivit¨¤ di importatore e rivenditore di automobili francesi, Peugeot in primis. Ma appena incontr¨° il buon Royce lasci¨° perdere le vetture d'oltre Manica e decise di fare l'esclusivista nella distribuzione di quanto usciva dall'officina del geniale Henry. Ma Charles, in realt¨¤, aveva una mania per il volo, non supportato in questo dal socio che paradossalmente si dedic¨° ai motori aeronautici in modo massiccio allo scoppiare della Prima Guerra Mondiale. I registri di volo sui palloni aerostatici riportano il suo nome ben 170 volte, poi nel 1907, il colpo di fulmine: incontra due americani, con la testa tra le nuvole come lui. Sono i fratelli Wilbur e Orville Wright, che stavano battendo a tappeto l¡¯Inghilterra per promuovere la loro nuova invenzione. Per questo, ai primi di giugno del 1910, ¨¨ proprio su un apparecchio costruito su licenza dai fratelli americani che Rolls decolla alla volta della Francia, atteso in pompa magna. L¡¯aereo, con struttura in legno e coperture in tela, ha un¡¯apertura alare di 12 metri e pesa 457 chili. Poi, una volta sopra il continente, Charles cambia il programma e decide di non atterrare pi¨´, limitandosi a sorvolare il campo dove le autorit¨¤ francesi lo stavano aspettando. E torna indietro: diventa cos¨¬ il primo a compiere, senza scalo, la doppia trasvolata della Manica, in 95 minuti. Tra i primi a congratularsi con lui c¡¯¨¨ re Giorgio V in persona.?¡°Sono la sola volta che ¨¨ riuscita a portare dentro e fuori dalla Francia 10 galloni di benzina senza doverci pagare sopra le tasse¡± disse ironicamente Rolls che all'epoca era semplicemente chiamato The Hon (sintesi di Honourable), ricordando che era figlio di un Barone. Purtroppo, fu proprio la passione per il volo a farlo uscire di scena il 12 luglio, a soli 33 anni: la rottura della coda fece precipitare il suo Wright Flyer a Bournemouth: Royce in suo onore decide che lo stemma della doppia R va listato a lutto e lo fa diventare nero. Un colore che rimarr¨¤ eterno.
IL RAGAZZO DEI TELEGRAMMI
¡ª ?Un'adolescenza ben diversa era stata quella di?Frederick Henry Royce,?il pi¨´ giovane dei cinque figli di un mugnaio, costretto a trasferirsi a Londra per il fallimento del mulino. Non bastasse, a soli nove anni, Henry si ritrov¨° senza padre e per aiutare la famiglia fece lo strillone di giornali per le vie della City alternandolo al lavoro di postino. Tra apprendistati e lavoretti (non poteva ambire di pi¨´ avendo potuto frequentare la scuola soltanto per un anno), riusc¨¬ a entrare, a soli 19 anni, nella Compagnia della luce ed energia elettrica dove si accorsero del suo talento naturale per la meccanica. Due anni dopo, con i propri risparmi di 20 sterline, entr¨° in societ¨¤ con Ernest Claremont, un amico che contribu¨¬ con 50 sterline: fondarono una societ¨¤ di apparecchi elettrici per la casa in un laboratorio presso Manchester, chiamata F.H.Royce & Co. che in seguito si specializz¨° in gru sempre elettriche. L'interesse per le auto nacque per le delusioni ricevute dalle auto francesi? (una piccola De Dion e poi una Decauville) che aveva acquistato ai primi del '900. Alla ricerca di una maggiore qualit¨¤, Royce decise di fabbricarsi un'auto in casa, nel fatidico 1904. La drammatica morte di Rolls lo motiv¨° a dedicarsi ancora di pi¨´ all'impresa che avevano fondato insieme: era quello che oggi si definisce workaholic tanto da perdere la salute. Nel 1912 solo un intervento chirurgico lo salv¨° da una fine prematura ma fu costretto a non frequentare pi¨´ le officine della casa. In compenso, ingegneri e designer dovevano far vagliare ogni progetto a lui, perfezionista implacabile che ripeteva a ogni dipendente: "¡°Prendi il meglio che esiste e miglioralo. Se non esiste, crealo". Diventato Sir Henri Royce, prima della sua scomparsa il 22 aprile 1933, si tolse altre grandi soddisfazioni: la fondazione di una fabbrica negli Stati Uniti (1921), l'acquisto della rivale Bentley (1931) e il dominio dei cieli: circa la met¨¤ dei motori per aeromobili utilizzati dagli Alleati nella Prima Guerra Mondiale portavano la firma Rolls-Royce che dagli Anni 20 in poi intensific¨° la produzione sino a farne l'attivit¨¤ principale. Settanta anni vissuti molto intensamente per l'ex-ragazzo di campagna, entrato nell'Automotive Hall of Fame nel 1991. Ma sicuramente gli avr¨¤ fatto ancora pi¨´ piacere che nel 1962, una vetrata dedicata alla sua memoria fu inaugurata nell'Abbazia di Westminster, unico caso in cui un tecnico sia stato onorato in questo modo.
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