Ben 172 anni fa Eugenio Barsanti e Felice Matteucci depositarono il brevetto del primo motore a scoppio della storia. Ora, con la realizzazione di una fedelissima replica curata dall'Asi e dal Club moto d'epoca fiorentino, questo progetto ¨¨ tornato a funzionare
Lo chiamavano "macchina animata", il pionieristico motore a scoppio progettato nel 1853 da?Eugenio Barsanti, padre scolopio originario di Pietrasanta, e Felice Matteucci, ingegnere di Lucca. Considerabile il "padre" di ogni motore moderno, essendo stato il primo esempio al mondo di propulsore a scoppio, venne ultimato a Firenze il?5 giugno 1853 e successivamente impiegato presso le?officine della stazione ferroviaria Maria Antonia. L'11 gennaio 2025, a 171 anni di distanza dal deposito del primo brevetto ufficiale in Inghilterra, il motore Barsanti e Matteucci ¨¨ tornato in funzione, grazie ad una replica fedelissima realizzata su iniziativa del Club moto d'epoca fiorentino, i cui soci, spiegano i promotori dell'iniziativa, "hanno integrato lo studio della documentazione originariamente depositata presso l'Archivio dell'Accademia dei Georgofili e l'Archivio Ximeniano con ricerche storiche effettuate su testi, pubblicazioni e carteggi, anche privati dei due inventori". Prezioso nell'opera di ricostruzione anche il supporto dell'Asi, Automotoclub storico italiano.
primo motore a scoppio, Funzionamento
¡ª ?Il motore?Barsanti e Matteucci presenta un funzionamento particolare, diverso rispetto a quello dei tradizionali propulsori a ciclo Otto attualmente adottati da auto e moto, e verrebbe definito "a tre tempi". L'esplosione della miscela, composta da gas illuminante e naturalmente aria, comporta infatti il sollevamento del pistone verso l'alto, ed ¨¨ la sua "caduta" verso il basso a generare la forza motrice, equivalente a 5 cavalli odierni. Questa viene trasmessa dall'asta del pistone a una ruota a cremagliera, solidale al volano.?Due i cilindri che compongono il motore, caratterizzati da un alesaggio di ben 200 millimetri, mentre l'accensione ¨¨ a candela.?
la ricostruzione
¡ª ?"Ricostruire questo pezzo di storia dell'ingegneria, ripartendo dai brevetti e testi originali dell'epoca messi a disposizione del Museo Galileo" spiegano i promotori dell'iniziativa, "¨¨ stato un lavoro lungo e difficile". Dopo la complessa ricerca archivistica e la modellizzazione su Cad, ¨¨ seguita l'altrettanto impegnativa fase di costruzione del motore Barsanti e Matteucci: sono infatti pi¨´ di 350 le componenti appositamente realizzate. Un'opera reso possibile dalla collaborazione tra soci del club e altri appassionati di motori, che hanno dedicato pi¨´ di 5.000 ore di lavoro volontario al progetto, apportando i propri mezzi e le proprie conoscenze per riportare in vita una pietra miliare della meccanica. Dopo una dimostrazione dal vivo del funzionamento, l'11 gennaio i responsabili della realizzazione di questa fedelissima replica sono stati premiati presso il Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. Il presidente dell'Asi, Alberto Scuro, ha commentato: "L'invenzione di Barsanti e Matteucci ¨¨ un primato mondiale senza pari che l'Italia pu¨° vantare e che Asi ha contribuito a valorizzare grazie all'iniziativa del suo club motociclistico fiorentino e dei suoi soci. Tramandiamo la cultura dei motori rispettando l'originalit¨¤, i documenti, le testimonianze e le fonti affinch¨¦ la memoria diventi patrimonio della collettivit¨¤".
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