Il 13enne ¨¨ stato investito a Negrar in provincia di Verona il 31 luglio. Identificato un 39enne che dice di non essersi reso conto di avere investito una persona. Ora il Gip ha disposto gli arresti domiciliari per il conducente dell'auto
Il giudice per le indagini preliminari di Verona ha firmato il provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari per il 39enne identificato come conducente dell'auto che il 31 luglio ha investito e ucciso il tredicenne Chris Obeng Abom a San Vito di Negrar. Secondo le ricostruzioni, l'incidente sarebbe avvenuto alle 21:50 mentre l'allarme ¨¨ scattato alle 23:30.?? questo il tempo in cui il ragazzo ¨¨ rimasto a terra prima di essere soccorso. Secondo quanto riportato da Corriere della Sera sarebbe passata un'ora e quaranta minuti prima che il 13enne di Negrar, provincia di Verona, venisse soccorso. Nella serata di luned¨¬ 31 luglio l'adolescente ¨¨ stato investito a San Vito di Negrar mentre camminava al lato della strada, la provinciale dell'Aquilio. L'auto che l'ha colpito, invece di fermarsi si ¨¨ allontanata. I sanitari hanno confermato che Chris si sarebbe potuto salvare se fosse stato soccorso tempestivamente. Il giovanissimo, stimata promessa del calcio con la Polisportiva Negrar, ¨¨ morto in ospedale per ipossia, essendo rimasto accasciato a terra prima che venissero allertati i soccorsi.
le indagini
¡ª ?I domiciliari sono stati disposti dopo la richiesta della Procura. L'operaio 39enne sarebbe stato alla guida della Renault Espace che ha colpito Chris. Secondo quanto ricostruito, la mattina dopo il 39enne era al lavoro come se nulla fosse accaduto nonostante l'auto (intestata alla madre dell'operaio) fosse ammaccata e sporca di sangue. I video della telecamere di sorveglianza del comune della Valpolicella riprendono l'uomo mentre si reca al lavoro alla guida dell'auto con mezzo parabrezza sfondato e altri danni al cofano, causati quasi sicuramente dall'investimento del ragazzino. Oltre alle immagini video acquisite nel corso delle indagini, anche i pezzi trovati sull'asfalto, vetri di fanale e specchietto retrovisore, compatibili con la vettura dell'incidente. A questo si aggiunge anche la testimonianza di un residente della zona che ha sentito il rumore della collisione, ma non ha saputo descrivere l'auto n¨¦ si ¨¨ accorto del corpo del ragazzino che era finito in un vigneto al lato un metro al di sotto della strada.
"non sono fuggito"
¡ª ?Il 39enne, riporta il Corriere, ha spiegato che la strada in quel punto non ¨¨ illuminata e di avere sbattuto contro qualcosa ma di avere pensato che fosse un cartello stradale. Al quotidiano ha ribadito quello che aveva gi¨¤ dichiarato ai Carabinieri: "Non sono scappato: io quel ragazzino non l'ho proprio visto. Vi pare che se mi accorgevo di aver investito una persona, poi me ne andavo via come niente fosse?". All'uomo, dopo il sequestro della patente e quello della vettura, sono contestati i reati di omicidio stradale, l'omissione di soccorso e la fuga.
la famiglia
¡ª ?Il parroco di Negrar ha gi¨¤ concordato con la famiglia la data del funerale che sar¨¤ celebrato sabato 12 agosto nella chiesa del comune della Valpolicella. Diana, 40 anni, la madre di Chris, ¨¨ chiusa nel suo dolore cos¨¬ come il padre Emmanuel, 44enne, che nonostante la tragedia ha trovato le parole per ringraziare i carabinieri che hanno individuato in tempi brevi l'investitore. "Hanno fatto un bel lavoro - ha sottolineato - sono stati tanto gentili e devo dire grazie a loro, a tutti loro". Sui social il Comune di Negrar parla di comportamento criminale nella guida, mentre la scuola - Chris aveva finito la seconda media - ha portato un mazzo di fiori sul luogo dell'incidente e in rete saluta: "Addio Chris, continua a calciare fra le nuvole".
Gazzetta dello Sport
? RIPRODUZIONE RISERVATA