Fra una fresata e lĄŻaltra, Franz Stablum, preparatore di piste da oltre 40 anni, ci racconta i segreti del suo lavoro: "I peggiori nemici sono..."
La riuscita tecnica delle gare mondiali di Cortina dipende in buona parte dalla perizia di persone come Franz e Hermann Stablum, i due fratelli di Bressanone impegnati nella preparazione delle piste. Non ¨¨ un lavoro da poco, visto che si tratta di mettere nelle migliori condizioni possibili atleti che si giocano la gara della vita e che hanno esigenze del tutto diverse da quelle dei semplici appassionati.
Ci ha regalato qualche minuto, fra una fresata e lĄŻaltra, Franz, considerato il "signore delle piste" in virt¨´ di un curriculum che comprende oltre 40 anni di attivit¨¤ nella skiarea del Monte Plose. QuestĄŻanno ¨¨ andato in pensione ma la passione non si cancella ed eccolo sui tracciati iridati di Cortina. Giorno e notte.
In questi giorni il meteo non ¨¨ stato favorevole. Come vi state muovendo per rendere agibili al meglio i tracciati di gara?
"Il nostro ¨¨ un lavoro molto condizionato dai capricci del tempo. I peggiori nemici sono nevicate e sbalzi di temperatura, ma anche se sappiamo come affrontarli la battaglia ¨¨ impegnativa e va vinta in poche ore. Attualmente lungo le piste di Cortina sono allĄŻopera circa 3/400 addetti alla manutenzione e preparazione delle piste. Si utilizzano allĄŻinizio i gatti delle nevi con cui si fa una prima aratura del manto nevoso per renderlo molle, dopo di che si inizia a buttar acqua in modo da gelare il tutto e quindi lo si fresa per renderlo il pi¨´ liscio possibile. Dopo si lavora di pala e sci. La consistenza del fondo deve seguire il tracciato di gara. In alcuni punti, ad esempio dove gli atleti atterrano dopo un salto, la neve deve essere pi¨´ dura e scorrevole. Non a caso prima delle gare si effettuano varie prove per livellare o alzare i salti e per poter prevedere con la massima precisione possibile il punto di impatto dopo il volo. La sicurezza di un tracciato ¨¨ anche questo, non si pu¨° sbagliare. Per i tracciati femminili solitamente cerchiamo di far meno ghiaccio in pista. Un altro obiettivo ¨¨ fare in modo che tutti gli atleti trovino la stessa condizione di neve, cosa molto difficile. Ci prover¨° sulla Olympia delle Tofane, la pista dove correranno le ragazze in discesa libera e sulla quale sto lavorandoĄą.
Come si diventa preparatori di piste?
"Nasce tutto da una grande passione. Poi occorrono anni di esperienza per capire il tipo di neve e come poterla trattare al meglio. Se la neve ¨¨ pesante e bagnata ¨¨ molto difficile da gestire, forma dei mucchi . Quando invece ¨¨ polverosa diventa tutto pi¨´ facile, le lame la posizionano molto pi¨´ facilmente. Anche le pendenze creano situazioni da affrontare in modo sempre diverso: ogni pista, ogni neve va trattata in un modo specifico per garantire la sicurezza degli sciatori. Solitamente si gestiscono i tracciati con i gatti delle nevi sulle piste aperte a tutti mentre per le gare, anche quelle locali, spesso si usano le pale o gli si scia sopra per compattare il manto nevoso".
Dopo le gare le piste sono agibili a tutti?
"Assolutamente no, con tutto quel ghiaccio uno sciatore anche bravo sarebbe in seria difficolt¨¤ visto che non dispone delle super performanti lamine degli sci da gara. Si cerca di spaccare la parte ghiacciata in superficie ma occorre aspettare qualche nevicata che modifica lo stato fisico del fondo. Le piste sulle quali scendono gli atleti sono state studiate nei minimi dettagli e richiedono esperienza e preparazione per essere affrontate, soprattutto a quelle velocit¨¤".
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