Morini: "Sulle orme di Materazzi, grazie a One of us ora sono al Genoa"

Il vincitore dell'ultima edizione del progetto che permette a un giovane dilettante di giocare tra i pro' si racconta: "Tutto è nato su TikTok... Qui rispetto ai dilettanti è diverso, dalla mentalità al lavoro in palestra!

Flavio Morini ti risponde direttamente dalla hall dell'hotel in cui alloggia: “A gennaio mi trasferirò nella struttura del Genoa”. A 17 anni ha vissuto il sogno di qualsiasi ragazzo, diventare un calciatore professionista. Ci è riuscito grazie a One of Us: è partito da una app, ha superato provini e ed è arrivato a giocarsi una finale sul campo con 30 ragazzi. Se non fosse stato per suo fratello maggiore, avrebbe continuato col nuoto. Si ispira a Materazzi e ha riposto un altro sogno nel cassetto: “Arrivare in Serie A”.?

A ruota libera, raccontaci dei tuoi inizi.?

“Ho cominciato con il nuoto, poi a cinque anni mi sono innamorato del calcio guardando mio fratello maggiore giocare. Siamo passati nelle stesse squadre di Roma, lui era fortissimo e mi è dispiaciuto quando ha smesso. Ma è stato un riferimento, lui faceva il terzino, io sono diventato un difensore centrale”.?

Come hai scoperto One of Us??

“Grazie a TikTok. Mi ricordo che era una di quelle giornate?dove ti metti sul divano a scrollare a caso il telefono all’infinito. Mi capitò la pubblicità dell’ultimo vincitore e a quel punto mi sono detto ‘proviamoci’. Non lo dissi neanche ai miei genitori, completai la procedura d’iscrizione scegliendo il profilo “Future Player” e da lì iniziò il mio percorso su One of Us”.?

Che tipo di video hai caricato sull’app??

“Giocavo nel Fonte Meravigliosa a Roma e avevamo la fortuna di avere allenamenti e partite registrate. Ad agosto dell'anno scorso ho scoperto l’app e a settembre ho caricato alcuni di quei filmati, poi nel giro di pochi giorni mi chiamarono per la prova sul campo”.?

Come ti hanno valutato??

“Andai a Pisa per fare uno dei tanti provini di selezione. La giornata era divisa in esercizi tecnici tattici al mattino e una partita nel pomeriggio. Andarono tutte molto bene”.?

Poi com’è andato avanti il percorso??

“Ci sono tre fasi in One of Us, selezione, semifinali e finale. Arrivi al campo con 30 ragazzi e ti dividono in squadre miste in base a età, statura e altri fattori. Cominci con un’attivazione tecnica tra dribbling, slalom, tiri in porta, lanci, passaggi, e finisci con una partitella: primo tempo da 45 minuti, il secondo dura fin quando non siete tutti morti (ride, ndr). Il tutto sotto gli occhi degli osservatori”.?

E la finale come funziona??

“Comincia con delle interviste da parte di One of Us e alcuni sponsor che ti chiedono della tua vita e dell’app. Poi si gioca tutto il tempo per 90 minuti. Essendo in 30 ci sono quattro cambi per squadra. Dico sempre che i ragazzi che partecipano al progetto ci devono credere veramente tanto, ci sono osservatori di Serie A, B e C, l’opportunità è molto grande”.?

Il giudizio com’è avvenuto??

“Al campo c’erano degli osservatori del Genoa che a fine partita si sono riuniti in cerchio per consultarsi e scegliere il vincitore”.?

Al Genoa come ti stai trovando??

“Ho cominciato con la preparazione lo scorso agosto con gli Under 18. Ci alleniamo quasi tutti i giorni in base alla partita, questo è un periodo tosto perché in allenamento si cerca di alzare sempre il ritmo e dare il massimo. Io lavoro per dare il meglio e attendo il mio momento per debuttare. Non si finisce mai di crescere”.?

Quanta differenza c’è tra il giocare con squadre amatoriali e professionistiche??

“Un mondo diverso. Intanto l’approccio all’allenamento, un’altra cosa. Così come alle partite. Si arriva al campo con una mentalità incredibile, bisogna dare tutto sé stessi. Poi anche la differenza tecnica che vedi rispetto a ragazzi abituati da tempo al professionismo è evidente. Infine, la componente fisica: devi lavorarci, tra palestra e campo”.

Quanto aspetti il tuo momento??

“Tanto. Col direttore abbiamo parlato di più o meno sei mesi di tempo prima di debuttare, ne sono passati quattro. Ce la sto mettendo tutta. Indipendentemente da minutaggio o presenze, l’importante è dare il massimo ogni giorno”.?

Sognando la Serie A??

“Ovviamente”.?

Idoli?

“Ce ne sono due. Idolo di mentalità, Cristiano Ronaldo. Un esempio. Idolo di campo direi Materazzi”.?

Quindi anche tu sei aggressivo come lui??

Ride. “Sì… ogni tanto. A volte il mister si arrabbia e mi devo regolare”.?

Mamma e papà come ti vedono al giorno d’oggi?

“Mamma super contenta, ma anche un po’ in ansia. Vedere il figlio uscire di casa a 17 anni non capita tutti i giorni. Le ho parlato della realtà che sto vivendo e si è tranquillizzata. Papà è sempre stato accanto a me in tutte le fasi di One uf Us, mi ha abbracciato quando ho vinto, piangeva come un bambino. Una volta ogni due settimane li rincontro”.?

Nuova scuola, nuovi amici, nuova vita a Genova: com’è stato ripartire da zero?

“Sono cresciuto in un ambiente romano, tra battute e risate. Ma a Genova mi sto trovando bene. Ho incontrato tutte belle persone, con cui mi posso confrontare serenamente. Anche al campo mi sono fatto il gruppetto di amici. Mi fa piacere aver trovato questo tipo di realtà, colma la distanza con la mia famiglia”.