Cambiare pelle, metabolizzare una seconda vita. Il metodo dell'ex campionessa di pallavolo Nadia Centoni: smettere prima che sia tardi e accogliere nuove sfide
¡°C¡¯¨¨ un ricordo che mi porto dentro. E¡¯ ovviamente legato alla pallavolo. Frequentavo l¡¯ultimo anno di liceo. La mia professoressa di lettere volle leggere il mio elaborato a tutta la classe perch¨¦, diceva, da quello che avevo scritto emergeva una parte di me che nessuno a scuola aveva mai percepito: una solarit¨¤ che avevo, evidentemente, solo con la palla in mano. Il tema era chiaramente incentrato sul volley (allora ero gi¨¤ in A2), quindi la mia professoressa fu animata da una folle curiosit¨¤ e si present¨° in tribuna per vivere di persona quella parte di me. Divent¨° una mia tifosa, oltre che una grande appassionata. Ma questa ¨¨ un¡¯altra storia. La questione fu piuttosto un¡¯altra: compresi che dovevo unificare le mie due ¡°me¡± e per farlo dovevo sentirmi nella vita come sotto rete. E per far questo, dovevo solo trovare le persone giuste con cui condividere la mia autenticit¨¤, quella mia vera ¡°me¡± che solo la pallavolo aveva tirato fuori¡±. Come va a finire questa storia? La domanda ¨¨ lecita. Come ha fatto l¡¯ex pallavolista a superare il lutto post carriera, abbandonando quel mondo che le aveva dato vita nel modo pi¨´ autentico e coraggioso? Semplice: non c¡¯¨¨ stato alcun lutto.?
L¡¯ULTIMA PARTITA
¡ª ?L¡¯orologio ¨¨ inesorabile e vale come un countdown. Arriva, quindi, un momento in cui un atleta si rende conto che smetter¨¤. ¡°Dopo la mia ultima partita ho pianto come una bambina - ricorda Centoni - e ricordo che tutti imputavano le mie lacrime al fatto che avessimo perso. In pochi sapevano che quella sarebbe stata la mia ultima volta sotto rete perch¨¦ preferii non renderlo pubblico prima. Non ho giocato male, nonostante l¡¯insonnia della notte precedente, ma, verit¨¤, non mi sono goduta neanche un set. Una convinzione per¨° ce l¡¯avevo: dovevo smettere prima di cominciare a giocare male; dovevo ritirarmi in un momento in cui ricevevo ancora delle proposte; dovevo fermarmi prima di accanirmi con frustrazione sull¡¯ombra di me stessa gettando all¡¯aria tutto quello che avevo fatto per rincorrere i miei sogni e raggiungere i miei obiettivi. E questo ¨¨ il consiglio che mi sento di dare a tutti gli atleti¡±.?
UNA SECONDA VITA
¡ª ?Chiudere un libro sapendo di averne subito un altro da leggere rende l¡¯addio meno duro. ¡°Fortunatamente avevo anche una famiglia e una vita che non finiva con lo spogliatoio. Ci¨° nonostante - ammette - sapevo che nessuna alternativa alla pallavolo avrebbe colmato il vuoto esistenziale che mi aspettava. Nulla, tranne la pallavolo! In modo diverso e forse ugualmente appassionante. Con nuove sfide e solite emozioni. E comunque sentendomi ancora a casa¡±. Con largo anticipo rispetto al suo ritiro dal campo, Nadia Centoni ha maturato l¡¯idea di diventare preparatore atletico. ¡°Bisogna elaborare il piano B per tempo. E¡¯ l¡¯unico modo per entrare in confidenza con una nuova prospettiva e affrontare il cambiamento nella propria testa in modo graduale¡±.?
IL CONFRONTO CON LE NUOVE GENERAZIONI
¡ª ??Nadia Centoni ¨¨ attualmente preparatore atletico del Trentino Volley e della Nazionale under 16. ¡°La mia prima sfida ¨¨ quella di far capire ai giovani che la preparazione fisica ¨¨ importante tanto quanto il gioco. Le nuove generazioni, a differenza di noi atlete della ¡°vecchia guardia¡±, abituate a uno spirito militaresco con bastone e carota, vogliono capire. Hanno un diverso approccio all¡¯allenamento, non seguono un input di default. Fanno domande, vogliono risposte. Quindi la mia prima vittoria la segno quando riesco a convincerle del fatto che serva anche la preparazione fisica. D¡¯altronde, chi vuole affrontare la sua seconda vita restando nel mondo sportivo cui apparteneva, deve aggiornarsi. Mai rimanere legati a pensieri del tipo ¡°era meglio ai miei tempi¡±. La vita ¨¨ un continuo divenire¡±. Quello che resta, per¨°, in comune tra le generazioni ¡°¨¨ lo spirito di sacrificio - chiarisce - perch¨¦ lo sport di alto livello lo pretende e non esistono mezze misure per praticarlo¡±.?
PASSIONE COMUNE
¡ª ?Come accoglie il sistema un preparatore atletico donna, ex pallavolista azzurra? ¡°Ho lavorato con impegno per dimostrare che questa mia identit¨¤ poteva rappresentare un valore aggiunto e non una minaccia per gli equilibri interni. Mi metto a disposizione della squadra nel pieno rispetto dei ruoli. Credo che il sistema lo abbia metabolizzato, cos¨¬ come ha metabolizzato il mio essere donna. Nel mio corso eravamo solo 2 donne su 10, ma qualcuno doveva pur cominciare a tracciare nuovi percorsi. In fondo, che si tratti di sport individuali o di squadra, c¡¯¨¨ sempre un team che guarda nella stessa direzione. Ed ¨¨ su questo che si punta anche quando si cambia pelle: la passione¡±.
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