Gianandrea Dominici, biciclettaio di nome e di fatto, racconta le sue tappe dal terrazzo di casa. Tra una telecronaca, una ricetta e un aneddoto
¡°Noi ciclisti in questo periodo ci sentiamo in gabbia¡±. L¡¯appello di Davide Cassani ha fotografato alla perfezione lo stato d¡¯animo di milioni di ciclisti costretti, nonostante il parere favorevole dei medici consulenti del Governo, a non uscire ad allenarsi su strada.Quasi tutti hanno scoperto i rulli, in maniera pi¨´ o meno professionale.
PURA PASSIONE
¡ª ?C¡¯¨¨ chi ha simulato Sfr e tabelle di allenamento minuziose e chi come Gianandrea Dominici, ciclista di professione (ha un negozio di biciclette a Pavia, chiamato appunto ¡°Il Biciclettaio¡±) e per passione, si ¨¨ inventato un Giro d¡¯Italia personalizzato per sfuggire alla noia. Andrea non ama gli eccessi del ciclismo amatoriale, non si accoda ai gruppi che pedalano a 45 all¡¯ora in pianura e impazziscono per limare i secondi in salita su Strava. Preferisce assaporare ogni singola pedalata, godendosi il paesaggio e accompagnandolo a una sana mangiata. Poche barrette e tante lasagne, per farla breve. Organizza anche numerose escursioni, all¡¯insegna dello stare insieme, non importa se non hai la gamba. E il martellante hashtag #restiamoincasa non fa per lui. Cos¨¬ ha organizzato un Giro d¡¯Italia personalizzato, sui rulli, che toccasse alcuni luoghi simbolici anche in tempo di pandemia. Accompagnando il tutto con spassosi video in cui racconta i luoghi attraversati, facendosi anche da telecronista.
COLPA DELLA MOGLIE
¡ª ?¡°Tutto ¨¨ nato - racconta - da una sgridata di mia moglie, che vedendomi girare per casa in cerca di qualcosa da fare nei primi giorni di quarantena probabilmente non mi sopportava pi¨´. In un primo video che ¨¨ piaciuto molto ho fatto la Milano-Sanremo, cos¨¬ mi ha detto di andarmi a fare il Giro d¡¯italia. Ho pianificato le tappe tutte rigorosamente con cartina vecchio stile. Ho voluto abbracciare tutta l¡¯Italia e ho provato a raccontare le tappe del nostro giro in maniera scherzosa, sempre con un tocco di cucina visto che sono un ciclista di peso, in tutti i sensi. In totale tra tappe e giorni di riposo sono stati 20 giorni. Presto sono cominciate le telefonate di amici e le email, sulla strada si ¨¨ aggiunto uno sponsor (Villa Giadam resort di Imperia) che ha donato una cifra a km realmente pedalato e a km di tappa, contribuendo ad aiutare il Policlinico San Matteo di Pavia. La nostra intenzione ¨¨ stata quella di fare un percorso che toccasse tutte le regioni in un vero abbraccio che coinvolgesse anche le zone pi¨´ colpite, come la Sondalo-Bergamo con arrivo all¡¯ospedale Papa Giovanni XXIII. E l¡¯ultima tappa ¨¨ partita da Brescia passando da Codogno e Cremona-Lodi, con arrivo a Pavia all¡¯ ospedale San Matteo. Quello che mi ha dato forza, perche 18 giorni di pedalate non sono proprio pochi, sono stati i messaggi di gente che nemmeno conoscevo. Tutti mi ringraziavano perch¨¦ li facevo viaggiare e sorridere in un momento di tristezza. Questo mi ha gratificato pi¨´ di mille salite reali perch¨¦ con la fantasia e l¡¯allegria le persone non pensavano a giorni tristi e cupi¡±.
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