La testimonianza del rapper ad Ancona, prima di quella di Sfera Ebbasta
A poche settimane dalla sentenza della Corte di Cassazione che ha reso definitive le pene inflitte ai sei componenti della cosiddetta "banda dello spray" giudicata responsabile per la strage alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona, si ¨¨ aperta il secondo filone del processo, finalizzato a fare chiarezza sulle condizioni strutturali della discoteca marchigiana e il primo a testimoniare ¨¨ stato il rapper Fedez.
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La strage di Corinaldo
¡ª ?La tragedia si verific¨° nella notte tra il 7 e l¡¯8 dicembre 2018, prima di un concerto del rapper Sfera Ebbasta, al secolo Gionata Boschetti, quando il gruppetto di responsabili spruzz¨° dello spray al peperoncino nella sala. Si scaten¨° il panico e sei persone morirono per asfissia - cinque minorenni e una donna di 39 anni che aveva accompagnato la figlia 11enne a vedere il concerto - mentre altre 59 persone rimasero ferite mentre tentavano la fuga dalla discoteca.
Il Processo Bis
¡ª ?Se il primo filone si ¨¨ chiuso con condanne definitive per i sei membri della "banda dello spray", con pene dai 10 ai 12 anni di reclusione, il nuovo processo servir¨¤ a chiarire altri aspetti fondamentali legati alla sicurezza della struttura. Come ¨¨ possibile che fossero presenti circa 1400 persone a fronte di una capienza massima autorizzata di 469 persone? E perch¨¨ una delle due uscite di emergenza era rimasta chiusa? Una tragedia che, secondo molti, si sarebbe potuta evitare. Lo ha spiegato anche Fedez nel corso della sua testimonianza odierna.
La testimonianza di Fedez su Corinaldo
¡ª ?Il rapper 33enne ¨¨ stato ascoltato dai giudici del tribunale di Ancona in quanto artista che in passato si era esibito in due diverse occasioni alla Lanterna Azzurra di Corinaldo, nel 2015 e nel 2016. Il racconto di Fedez ¨¨ stato chiaro e conciso: "Se vendo un dj set a 20-30 mila a un locale con una capienza di 500 persone chi sta gestendo la data ¨¨ consapevole che il proprietario del locale deve riempire il locale a tappo".
Fedez, come gi¨¤ dichiarato in precedenza in un'intervista proprio a proposito della strage di Corinaldo, ha proseguito la propria testimonianza davanti al pm Paolo Gubinelli spiegando che di fronte a numeri del genere ci si poteva aspettare un qualche tipo di problema: "Non dico prevedere una tragedia, ma problemi di qualche tipo. Almeno uno svenimento ci sarebbe stato".
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Nel precisare che in occasione dei suoi due concerti a Corinaldo non erano emerse particolari criticit¨¤, Fedez ha voluto fare un collegamento, basato su una propria valutazione, tra la cosiddetta "moda" dello spray al peperoncino e un certo tipo di artisti: "Faccio una mia piccola valutazione perch¨¦ credo che questo sia collegato ad una certa tipologia di artisti e a una certa tipologia temporale. Tanto tempo fa non c'era la moda dello spray al peperoncino e quando esplose questa malsana usanza, comunque sia, in nessun tipo di mio concerto si ¨¨ verificata, ma vedevo che altre tipologie di artisti venivano coinvolti".
Quella odierna di Fedez era la terza convocazione ricevuta da parte dei pubblici ministeri di Ancona, Paolo Gubinelli e Valentina Bavai: il 24 febbraio scorso era impegnato in uno spot pubblicitario e il 3 marzo stava affrontando i problemi di salute di cui poi ha messo al corrente anche i fan. Prima di recarsi in tribunale, Fedez ha voluto incontrare i parenti di alcune delle vittime della strage.
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