Cos’è il Mes, il fondo salva stati che Meloni ha giurato di non utilizzare

Nei giorni in cui la legge di Bilancio viene sottoposta a continui ritocchi e si attende il voto di fiducia del Parlamento per la sua approvazione, dovunque si sente parlare di Mes

Tra un voto di fiducia e lo spettro dell’esercizio provvisorio di bilancio, fuori e dentro il Parlamento si continua a parlare di Mes, il Meccanismo europeo salva-stati. Più volte, nel passato quando era all’opposizione e ora da presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha ribadito il suo punto di vista, ritenendo?l’Italia non debba accedere ai fondi dell’istituto, perché lei non è disposta a generare altro debito che sarà pagato dalle future generazioni. ? anche vero, però, che a una manovra risicata come questa (circa?30 miliardi di cui la metà utilizzata per l’emergenza bollette) un’iniezione di denaro non farebbe male.

cos'è il mes

Il Meccanismo europeo di stabilità (MES - European Stability Mechanism, ESM) è un istituto creato con un trattato intergovernativo nel 2012, con l’intento di sostituire il Fondo europeo di stabilità (Fesf), e il Meccanismo Europeo di Stabilizzazione Finanziaria (EFSM), istituito nel 2010 per far fronte alla crisi del debito sovrano. Sostanzialmente, serve ad andare in soccorso degli stati che hanno bisogno di un credito maggiore per finanziarsi sul mercato (a patto che abbiano un debito pubblico sostenibile). I modi in cui questo denaro entra nelle casse dello Stato sono diversi: prestiti economici, acquisti di titoli di Stato, linee di credito o ricapitalizzazione delle banche per concedere denaro ai consumatori.?Il Paese che ha bisogno di aiuto, quindi, presenta la richiesta al Consiglio formato dai ministri dell’Economia dei Paesi dell’Eurozona, ma deve ottenere il via libera dalla maggioranza qualificata degli stessi (85%).?Oggi il Mes viene finanziato dagli stati membri dell’Ue a seconda della loro capacità economica (Germania 27.1%, Francia 20.3%, Italia 17.9%).

il mes sanitario

Durante la pandemia da Covid19, a causa dei costi dell’emergenza sanitaria, l’Europa ha previsto la possibilità di creare il cosiddetto Mes sanitario, un meccanismo che in Italia avrebbe potuto portare 37 miliardi di euro che devono però essere necessariamente spesi in materia di sanità.

i timori

In Italia, il principale timore di chi si oppone al Mes è che aderirvi presupponga "l’arrivo della Troika", come accaduto per il salvataggio della Grecia (2012), che a oggi l’unico stato ad aver usufruito del Mes assieme a Cipro. Le regole del nuovo Mes, però, sarebbero diverse. All’epoca, aver avuto accesso al Mes implicò per la Grecia l’obbligo di stare a severe e stringenti indicazioni di politica economica da parte dell’Europa. Così, al fine di ripristinare il debito pubblico, si andarono a intaccare anche aziende e privati cittadini. Oggi non sarebbe più così.

il parere di bankitalia

Oggi però, con la riforma che verrà ratificata, le cose non stanno più così. La stessa Banca d’Italia, come spiega il Corriere della sera ha chiarito che con la riforma “la ristrutturazione del debito sovrano con il coinvolgimento del settore privato rimane strettamente circoscritta a casi eccezionali”. Inoltre, Bankitalia precisa che “la probabilità di un default finanziario degli stati dipende in primo luogo dalle politiche economiche messe in atto dai Paesi” stessi, e quindi dalle scelte dei governi che usano il Mes.

il mes non è un tema

Il Meccanismo Europeo di Stabilità “non è il grande tema”, ha detto Meloni intervistata da Bruno Vespa nello speciale di Porta Porta di ieri, 22 dicembre - Finché io conto qualcosa l’Italia non accederà al Mes, lo posso firmare col sangue”. “Prima però - ha premesso Meloni - voglio provare a fare un altro ragionamento: che si approvi la riforma o no, il (nuovo) Mes non è stato mai utilizzato da nessuno. Per due ragioni, perché le condizionalità sono troppo stringenti e perché il Mes è un creditore privilegiato, ovvero quando io prendo i soldi dal Mes è il primo a cui li devo restituire e questo comporta un problema sui titoli di stato, fa alzare i tassi. La domanda, prima di entrare sul dibattito sulla ratifica, di una cosa che secondo me rimane poco utile, è: possiamo renderlo utile?”. L’Italia rischia oggi di rimanere la sola a non aver ancora ratificato la riforma del Mes, ma secondo Meloni “ne discuterà eventualmente il Parlamento”.