Manovra, cos’è e quando scatta l’esercizio provvisorio di bilancio

Nonostante sia previsto dalla Costituzione, nei fatti costituisce un’eccezione all’iter naturale della legge. Nella storia della Repubblica è già stato utilizzato ben 33 volte su 68 governi, ma non è una cosa buona

Anche sulla prima Manovra del governo Meloni aleggia lo spettro dell’esercizio provvisorio di bilancio. Nonostante la stessa Premier abbia provato più volte a scongiurarlo, i continui emendamenti - alcuni proposti dalla maggioranza stessa - stanno facendo tardare l’approvazione della Legge di Bilancio 2023.

il calendario

La Legge approderà alla camera nella giornata di domani, 22 dicembre, con più di un mese di ritardo sul calendario e dovrà essere approvata entro l’ultimo giorno dell’anno. La votazione con la fiducia è prevista già per venerdì. Come detto, però, se questo non dovesse accadere - se quindi il Parlamento non riuscisse a far passare la Manovra -, sul Governo potrebbe abbattersi lo spettro del cosiddetto esercizio provvisorio di bilancio.

cos'è l'esercizio provvisorio di bilancio

L’esercizio provvisorio è sì un istituto previsto dalla Costituzione, ma nei fatti costituisce un'eccezione rispetto al naturale svolgimento della sessione di bilancio. Quando scatta, il Governo in carica deve stare a degli enormi vincoli di spesa pubblica. Non può quindi letteralmente spendere il denaro che ha previsto per attuare le misure inserite nel disegno di legge di bilancio se non “per dodicesimi". Sostanzialmente, ogni mese può utilizzare al massimo un dodicesimo delle cifre contenute nei capitoli del disegno di legge, ma non oltre. Così fino allo scadere del regime, che può durare fino a un massimo di 4 mesi. Sono ovviamente escluse le uscite obbligatorie, come quelle per gli stipendi dei dipendenti pubblici.

precedenti in italia

In Italia, su 68 governi in carica, il regime di esercizio provvisorio di bilancio è già scattato ben 33 volte. In particolare, durante quella che viene chiamata, Prima Repubblica, ovvero fino a prima del 1994, l'esercizio provvisorio di bilancio era una sorta di prassi consolidata. Per vent'anni, dal 1948 al 1968, c’è sempre stato un esercizio provvisorio. Poi, anche grazie ai crescenti vincoli che “imponeva” l’Europa nascente, il ricorso all’esercizio provvisorio si è ridotto progressivamente. L'ultimo premier ad utilizzarlo è stato Giovanni Goria, nel 1988, nella sua breve stagione alla guida del governo.