Robinho, riprende il processo: rischia 9 anni di reclusione in Brasile

Ricorso respinto per l'ex attaccante, che potrebbe dover scontare la pena nel proprio Paese

Riparte il processo che stabilirà se Robinho dovrà o meno scontare in Brasile la condanna a nove anni di reclusione per stupro. L'ex attaccante aveva presentato ricorso al Superiore tribunale di giustizia brasiliano (l'equivalente della Corte di Cassazione), chiedendo alle autorità italiane di consegnare una versione integrale degli atti del processo. Secondo i suoi avvocati, solo così l'ex giocatore avrebbe potuto difendersi. Niente da fare: il ricorso è stato respinto.

Ora Robinho avrà 15 giorni per difendersi dalla richiesta del governo italiano di arrestarlo in Brasile, dove sconterebbe poi la pena. L'ex attaccante, infatti, era stato ritenuto colpevole di violenza sessuale di gruppo avvenuta ai tempi del Milan. Le sentenze comminate in primo grado e in appello erano state confermate dalla Corte di Cassazione nel gennaio 2022.

Robinho attualmente si trova in stato di libertà nella città di San Paolo. Preso atto dell'impossibilità di estradare un cittadino brasiliano dal proprio Paese, come previsto dalla Costituzione, l'Italia ha chiesto che la condanna venga scontata proprio in Brasile. Ora, la palla passa al Superiore tribunale di giustizia, che valuterà se accogliere o meno la richiesta italiana.