L'ipotesi era gi¨¤ stata vagliata anche dalla Procura di Roma negli anni '80, ma non aveva portato da nessuna parte
Le indagini della Procura di Roma sulla sparizione di Emanuela Orlandi, riaperte poche settimane fa a 40 anni da quel 22 giugno 1983, stanno procedendo senza sosta e ora, grazie alle carte che il promotore di giustizia vaticana Alessandro Diddi ha consegnato al procuratore Francesco Lo Voi, ¨¨ emersa una possibile pista da approfondire.
Ad anticipare una possibile svolta ¨¨ stato ieri sera il Tg di La7, che per la prima volta ha parlato di un carteggio risalente al settembre del 1983 dal quale sarebbe emerso un caso di molestie sessuali da parte di uno zio di Emanuela Orlandi ai danni della sorella maggiore di quest'ultima, Natalina.?
La pista al vaglio della Procura
¡ª ?Il particolare ¨¨ emerso da uno scambio epistolare tra il Segretario di Stato vaticano,?Agostino Casaroli e un sacerdote sudamericano che fino a poco tempo prima era stato consigliere spirituale e confessore della famiglia Orlandi. A lui la giovane Natalina aveva riferito di esser stata molestata dallo zio Mario Meneguzzi, marito della zia paterna Lucia Orlandi. Il sacerdote da Bogot¨¤ aveva confermato tutto a Casaroli: "Natalina ¨¨ stata oggetto di attenzioni morbose da parte dello zio, me lo confid¨° terrorizzata: le era stato intimato di tacere oppure avrebbe perso il lavoro alla Camera dei Deputati dove Meneguzzi, che gestiva il bar, la aveva fatta assumere qualche tempo prima".?
La pista era stata battuta a quel tempo, anche perch¨¨ il volto di Mario Meneguzzi, deceduto ormai da tempo, avrebbe avuto qualche elemento in comune con l'identikit dell'uomo che, secondo la testimonianza di un vigile e di un carabiniere, sarebbe stato visto parlare con Emanuela Orlandi la sera della scomparsa a due passi dal Senato. La Procura di Roma far¨¤ ora tutti gli accertamenti del caso, ma i primi commenti in arrivo dalla famiglia di Emanuela Orlandi sono tutt'altro che entusiasti.?
La reazione dei familiari di emanuela Orlandi
¡ª ?L'avvocato Laura Sagr¨°, difensore di Pietro Orlandi, ha fatto sapere che "di questa vicenda si era gi¨¤ occupata la magistratura italiana nei primi anni Ottanta senza arrivare ad alcun esito. Spero che queste non siano le uniche carte, che non sono affatto una novit¨¤, che la procura Vaticana ha inviato alla procura di Roma".?
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Pi¨´ duro lo stesso Pietro, fratello di Emanuela, che via Facebook si ¨¨ sfogato rispetto a questi nuovi sviluppi: "Oggi ho capito che sono delle carogne. Hanno deciso di scaricare tutto sulla famiglia, senza vergogna, senza vergogna, mi fanno schifo".
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