Di quanto è aumentato il prezzo della pasta in Italia?

A rispondere a questa domanda ci ha pensato la rivista Il Salvagente, che ha condotto un test su 20 brand in commercio

Quanto costa oggi un chilo di spaghetti? A rispondere a questa domanda ci ha pensato la rivista Il Salvagente, che ha condotto un test su 20 brand in commercio, (in particolare sui pacchi di spaghetti da un chilo) e ne ha dedotto che continuando così la pasta potrebbe superare i 2 euro al chilo in media.

la ricerca

La ricerca ha messo a confronto i prezzi allo scaffale - privi di sconti o promozioni - dei 20 principali marchi mettendoli a confronto con quelli registrati nel 2020 in occasione del precedente studio. Alcune aziende hanno fatto registrare rincari anche del 70% sui loro prodotti di marca, ma l’aumento riguarda anche private label o discount che spesso sono arrivati a praticare aumenti a doppia cifra.

i numeri

Quello che emerge è che il continuo aumento dell’inflazione in questi mesi ha portato a un aumento medio di quasi il 30% in un anno. A condizionare questi costi ci sono diversi fattori, alcuni facilmente intuibili, altri meno. Uno di questi è sicuramente la crisi energetica, quella dettata dalla guerra in Ucraina ma non solo. L’invasione russa, poi, ha portato anche all’aumento del prezzo dei fertilizzanti, oltre che il calo della produzione di grano duro in diversi paesi tra cui il Canada, il principale esportatore della materia prima. Tutti insieme, questi fattori, hanno obbligato le aziende venditrici a praticare aumenti che toccano anche il 70%.

il report ismea

Come riporta l’ultimo report Ismea, il prezzo medio della granella di frumento duro ha toccato i 473,18 euro a tonnellata, facendo segnare un aumento del 73,5% rispetto al 2020-2021. Ancora Ismea, poi, certifica che “nella media del periodo cumulato dei primi nove mesi dell’anno, i prezzi della pasta sono cresciuti del 21,9% rispetto all’analogo periodo 2021”, facendo passare il prezzo medio al chilo da 1,42 euro (luglio 2021) a 1,84 euro (luglio 2022). Nonostante ciò, le previsioni sono ottimistiche per buona parte del 2023, anche se la spinta inflazionistica proseguirà per ancora per alcuni mesi.