Elezioni regionali Lazio 2023: come si vota, quando e i candidati

Donatella Bianchi, Alessio D'Amato e Francesco Rocca sono i candidati alle elezioni regionali del Lazio

Pasquale Ancona

5 febbraio 2023 - 15:28

Il 12 e 13 febbraio, gli abitanti del Lazio voteranno per l’elezione del prossimo consiglio regionale. Il presidente di Regione uscente, Nicola Zingaretti, non è fra i candidati in quanto eletto lo scorso 25 settembre alla Camera dei Deputati. I candidati del prossimo febbraio sono: la giornalista Donatella Bianchi, che corre per il Movimento 5 Stelle e il Polo progressista; l’attuale assessore alla Sanità Alessio d’Amato, candidato dal Partito democratico e dal Terzo Polo; infine c’è Francesco Rocca, presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, scelto dalla coalizione di centrodestra.

quando si vota

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Come in Lombardia, la legge elettorale prevede l’elezione diretta tanto del presidente di Regione quanto del Consiglio regionale, in un’unica tornata, a suffragio diretto. I giorni scelti sono il 12 febbraio, dalle 7 alle 23, e il 13, dalle 7 alle 15. Come di consueto, per votare sarà necessaria la carta d’identità e la tessera elettorale

niente ballottaggio

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Nel Lazio, come in tutte le altre regioni italiane, le elezioni regionali non prevedono il ballottaggio: semplicemente vince chi prende più voti, senza dover avere come riferimento la soglia del 50%. L’80% dei seggi del Consiglio regionale è assegnato con il metodo proporzionale, alle liste circoscrizionali concorrenti (presenti in ognuna delle 5 province regionali), con l’applicazione di un premio di maggioranza del 20% per le liste del governatore eletto. ? ammesso il voto disgiunto, ovvero votare per una persona candidata a presidente e poi per una delle altre liste a essa non collegate, ed è prevista l’alternanza di genere, con la possibilità di esprimere fino a due preferenze, scegliendo tra un candidato e una candidata di una stessa lista.

alessio d'amato

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Romano classe 1968, Alessio D’Amato è laureato in sociologia ed è già stato membro della commissione Sanità e Bilancio della regione Lazio oltre che della commissione Sicurezza sul lavoro dal 2005 al 2010. Politicamente ha una lungo passato a sinistra, ta Pdci e Rifondazione Comunista. Oggi, le cronache nazionali lo ricordano per il suo impegno durante la pandemia da Covid19 e la campagna vaccinale della Regione Lazio condotta quasi interamente sulle sue spalle oltre che riconosciuta come una delle più efficaci d’Italia. La sua candidatura è stata fortemente spinta dall’ormai ex governatore, Nicola Zingaretti, che lo ha in qualche modo designato come suo erede politico alla regione prima dell’elezione alla Camera. D’Amato è tra gli altri appoggiato anche dal Terzo Polo di Azione e Italia Viva, che a supportarlo hanno posto un politico di caratura internazionale come Luciano Nobili, pronto ad avere un ruolo di primo piano nel caso in cui il candidato del centrosinistra dovesse trionfare alle urne.

donatella bianchi

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Donatella Bianchi è prima di tutto oggi un volto della Rai. Il suo esordio da Viale Mazzini risale agli anni ‘70, ancor prima che diventasse giornalista, quando interpretava il jingle e dando il volto alla pubblicità della Mira Lanza. Quindi ha esordito giovanissima con Corrado a Domenica In. Da qui al giornalismo - passando per la presidenza del WWF - il passo è stato breve, che l’ha portata a distanza di anni a essere una delle candidate alla presidenza della regione Lazio. Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle, l’ha fortemente voluta in quanto figura super partes, ma negli ultimi giorni hanno fatto discutere le interviste della Bianchi che ha addirittura - e in maniera preventiva - aperto a una presidenza in favore di D’Amato nel caso in cui lei dovesse vincere le elezioni.

francesco rocca

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Dall’altra parte della barricata politica, invece, c’è Francesco Rocca. Laureato in legge, ha esercitato la professione sino al 2003. Dal 2013 al 2022, invece, ha ricoperto il ruolo di presidente della Croce Rossa Nazionale: nel mezzo tanti incarichi direttivi nella sanità. Rocca è stato anche componente del consiglio d’indirizzo dell’Istituto Nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani dal 2007 al 2010, accumulando quindi un’importante esperienza nello stesso campo di D’Amato. Nel suo passato, però, c’è anche un’ombra: una condanna per spaccio di stupefacenti, per fatti risalenti a quando aveva 19 anni e fu arrestato dai carabinieri. Condannato a tre anni e due mesi di reclusione e 7 milioni di euro di multa, l'anno dopo ebbe due mesi di sconto dalla Corte d'appello. "Bisogna imparare dagli errori e migliorarsi ogni giorno che passa. L'umanità è fragile e ogni individuo può sbagliare", ha sostenuto lo stesso Rocca nel momento in cui prese la guida della Croce Rossa Internazionale, parlando di quella condanna per spaccio.