Magre, buone, tenere, nutrienti, sono ricche di proteine e si digeriscono facilmente con queste credenziali si capisce come le carni bianche abbiano conquistato le simpatie e i gusti anche degli sportivi.
Le cosiddette carni bianche comprendono due tipologie di prodotti: le carni degli animali giovani, come il vitello e l'agnello, che poi sviluppandosi mutano il colore della carne in rosso, e il gruppo delle carni avinicole, di pollo, di tacchino o coniglio, che rimangono bianche anche con la crescita dell'animale, e che sono in linea di massima da preferire. Rispetto a queste carni, sbaglia chi ancora crede che siano meno nutrienti delle rosse (peraltro oggi decisamente meno popolari di un tempo). Il colore della carne ha poco a che vedere con il valore nutritivo: dipende dal tipo di fibre muscolari e, soprattutto, dal contenuto di mioglobina, una sostanza che si trova nei muscoli dove immagazzina l'ossigeno necessario per farli contrarre, ma che riveste poca importanza sotto il profilo nutrizionale. ? da smontare in particolare il pregiudizio pi¨´ comune che vuole le carni bianche povere di ferro: anche se mediamente ¨¨ un po pi¨´ abbondante nelle carni rosse, questo minerale ¨¨ ben rappresentato anche nelle bianche, basti pensare che un etto di pollo cotto in forno d¨¤ 1,1 mg di ferro (in forma ben assimilabile) contro gli 1,3 mg contenuti in un etto di costata di manzo.(Continua nella prossima scheda)
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