Una figura che sta acquisendo sempre pi¨´ rilevanza di pari passo con la riscoperta del ruolo centrale dell'alimentazione per la salute: ne parliamo con il dottor Sacha Sorrentino
Settembre, tempo di buoni propositi: e a chi tra questi mette quello di riprendere lo sport, dopo un anno e mezzo di lockdown e zone colorate, potrebbe essere utile anche un nutrizionista sportivo. "Quella del nutrizionista sportivo ¨¨ una figura che sta prendendo sempre pi¨´ piede non solo nelle societ¨¤ sportive professionali, ma anche tra gli sportivi amatoriali", spiega a Gazzetta Active il dottor Sacha Sorrentino, biologo nutrizionista esperto proprio di nutrizione sportiva.
Per quale motivo una persona dovrebbe rivolgersi ad un nutrizionista sportivo?
"Il nutrizionista sportivo ¨¨ in grado di indicare non solo quali siano gli alimenti e i nutrienti che permettono di ottenere le prestazioni e i risultati desiderati, ma anche quando e quanti mangiarne. Il rischio, altrimenti, ¨¨ che senza il giusto ĄŽcarburanteĄŻ il nostro corpo non ci dia gli effetti che speriamo di ottenere. Grazie al piano nutrizionale stilato in funzione dellĄŻallenamento e dello stato fisico del paziente si possono avere un miglioramento della capacit¨¤ di prestazione e di recupero in coloro che si allenano molto e una tonificazione muscolare in chi si approccia per la prima volta allo sport e vuole migliorare la propria composizione corporea. Ricordiamo che quando iniziamo ad allenarci il peso conta relativamente, perch¨Ś se ¨¨ vero che un kg di grasso e un kg di muscoli hanno lo stesso peso non hanno lo stesso volume. Un nutrizionista sportivo si occupa di bilanciare correttamente massa grassa e massa muscolare. LĄŻobiettivo ¨¨ fare in modo che il paziente sportivo abbia unĄŻottima capacit¨¤ di performance ma anche, soprattutto, che stia bene fisicamente: se si fa una gara con ottime prestazioni ma poi si ha bisogno di una settimana di riposo per recuperare ¨¨ evidente che cĄŻ¨¨ qualcosa che non va. Per arrivare a questo si parte da esami ematici specifici e da una analisi della composizione corporea del paziente fatta attraverso una impedenziometria oppure, nel caso di sportivi di alto livello, una dexa".
Concretamente, quale impatto ha a livello di alimentazione un piano nutrizionale per uno sportivo?
"Quando ci si allena le esigenze nutrizionali cambiano. Ad esempio, ¨¨ importante saper gestire lĄŻassunzione di carboidrati in modo adeguato: questi sono il carburante del nostro organismo, e sicuramente non vanno eliminati dalla dieta, ma ¨¨ importante sapere quando mangiarli, in quali quantit¨¤ e di quale qualit¨¤. LĄŻindice glicemico conta molto. Allo stesso tempo bisogna sapere quando assumere le proteine, che fanno a formare la struttura del muscolo, e i grassi, che vanno a costituire la riserva energetica del nostro organismo. Se una persona fa un allenamento di pesistica non manger¨¤ le stesse cose di chi corre o prepara una maratona. Il nutrizionista sportiva sceglie il mix corretto di nutrienti e indica quando vanno introdotti".
Perch¨Ś il momento conta moltoĄ
"EĄŻ fondamentale rispettare i tempi di assunzione dei pasti e degli spuntini quando si fa sport. Dopo un pasto bisogna attendere almeno due ore e mezzo-tre ore prima di allenarsi, e dopo lĄŻallenamento bisogna fare il reintegro entro mezzĄŻora. Se si pensa di poter andare a fare sport subito dopo mangiato per bruciare prima il pasto si commette un grosso errore: durante la digestione il sangue ¨¨ concentrato a livello dello stomaco e non pu¨° affluire in modo adeguato a livello muscolare. Di conseguenza non solo si ha una ridotta capacit¨¤ performante, ma anche una ridotta capacit¨¤ digestiva. Il nutrizionista sportivo ha tra gli altri compiti proprio quello di correggere questo come i tanti altri errori comuni tra chi pratica sport a livello magari improvvisato o amatoriale".
Quali sono i pi¨´ diffusi errori a livello di nutrizione negli sportivi amatoriali?
"Avere un introito calorico non adeguato allĄŻattivit¨¤ sportiva che si pratica o scegliere alimenti e nutrienti in modo non corretto. Un altro errore comune ¨¨ che si dia poca rilevanza al riposo: spesso di tende ad allenarsi molto per cercare di raggiungere prima lĄŻobiettivo, ma i giorni di riposo sono fondamentali. CĄŻ¨¨ poi il capitolo idratazione, che spesso ¨¨ trascurato. Un altro errore molto diffuso ¨¨ quello di non dare la giusta attenzione al microbiota intestinale, grazie al quale avviene lĄŻassorbimento dei nutrienti. Si possono mangiare gli alimenti migliori, ma se lĄŻintestino non li assorbe ¨¨ inutile".
Quindi probiotici e prebiotici sono importanti tanto quanto gli integratori?
"Forse persino di pi¨´. La supplementazione deve essere qualcosa che va ad integrare tutto ci¨° che non riusciamo ad assumere attraverso la dieta. Ma se una persona ha gi¨¤ una buona alimentazione, ricca di antiossidanti (e quindi di frutta e verdura di stagione), di omega 3 (ovvero di pesce fresco non dĄŻallevamento), di fibre (quindi di cibi integrali) e si allena non pi¨´ di due o tre volte alla settimana non ha solitamente necessit¨¤ di integratori, che possono invece essere utili negli sportivi che si allenano oltre quattro volte alla settimana. Ma un microbiota intestinale in equilibrio precede tutto questo. Lo stesso Issn (International Society Of Sports Nutrition) da qualche anno ha inserito nelle linee guida per gli atleti come consigli principali tra gli integratori che non devono mancare probiotici e prebiotici specifici. E sono sempre pi¨´ numerosi i lavori scientifici che testimoniano lĄŻimportanza dellĄŻequilibrio della flora batterica intestinale nellĄŻatleta. Anche in questo caso sar¨¤ il nutrizionista sportivo ad indicarci lĄŻeventuale necessit¨¤ di probiotici o prebiotici".
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