Thomas Ceccon: "Quattro ore al giorno in vasca per non smettere di vincere"

Abbiamo incontrato Il campione di nuoto a Milano:?“Prima delle Olimpiadi di Tokyo mangiavo qualsiasi cosa. Adesso sto più attento, soprattutto nelle settimane che precedono le gare"

? stato uno dei dominatori degli Europei di nuoto che si sono svolti a Roma, quello in cui il tricolore italiano ha sventolato come mai prima. Quelli in cui Thomas Ceccon ha conquistato sei medaglie: due ori individuali (50 farfalla e 100 dorso) e due di squadra, con le staffette “4x100 stile libero” e “4x100 mista”. A ciò si sono aggiunti anche due argenti, nei 50 dorso e nella 4x100 mista.?

Come gestisce i suoi allenamenti??

“La mia settimana è scandita da quattro ore di nuoto ogni giorno. Due la mattina, dalle 8.00 alle 10.00, e due al pomeriggio, dalle 16.30 alle 18.30: ci sono giorni in cui sostituisco una seduta in acqua con l’attività in palestra”.

L’esercizio fisico è legato all’attenzione alimentare??

“Prima delle Olimpiadi di Tokyo mangiavo qualsiasi cosa. Adesso sto più attendo perché, in questo modo, capisco di essere più produttivo e, soprattutto, di riuscire a recuperare più velocemente. Sicuramente nei mesi che precedono le gare importanti si cerca di essere più controllati. Quando si è sul posto, soprattutto all’estero, ci si accontenta di quello che si trova, come la pasta scotta che regolarmente ci viene data”.

“Io cerco di nutrirmi nella maniera più sana possibile. Un esempio? La mia colazione prima era basata su latte e biscotti ma ho scoperto che si allunga la digestione con questi alimenti. Serviva qualcosa che andava subito in circolo. Ecco perché ho iniziato a mangiare un toast alla mattina. Piccoli accorgimenti che, a lungo termine, aiutano”.

? meglio allontanare la mente dalle gare ogni tanto dalle gare o preferisce rimanere sempre concentrato??

“Per ottenere dei buoni risultati bisogna arrivare al giorno della gara con la testa rilassata. Una mente stanca si lega indissolubilmente a un corpo stanco. Per rispondere alla domanda, sono per il giusto mezzo: concentrazione sì ma concedendosi qualche distrazione per riposare il fisico, soprattutto quando si vivono Europei o Mondiali con tante gare a poca distanza”.

“Per ora non ne ho sentito l’esigenza anche se non nego che, crescendo, possa sfruttare le competenze anche di questo tipo di professionista. Ad oggi mi sono sempre gestito da solo”.

? difficile gestire la pressione mediatica?

“Diciamo la verità: prima delle Olimpiadi nessuno mi conosceva. Ora, con gli ultimi risultati, in tanti mi cercano. Mi sto abituando ma capisco l’importanza di fare una selezione: la mia priorità è nuotare al meglio ed essere sereno quanto basta per ottenere miglioramenti costanti. Poi viene tutto il resto”.

“Sicuramente dà una carica pazzesca. L’ho vissuto sulla mia pelle a Roma, poco tempo fa. Allo stesso tempo, in queste condizioni, aumentano le responsabilità perché si ha il desiderio di non deludere i propri fans. L’importante è trasformare questa energia in carica agonistica”.?

Lei vive il nuoto come una lotta contro il cronometro o contro gli avversari??

“Contro me stesso. Non ho mai guardato i tempi degli altri atleti. In gara e in allenamento voglio sempre superare i miei limiti. Abitualmente mi prefiggo degli obiettivi e faccio tutto quello che serve per raggiungerli”.

“Sicuramente nel dorso: è il principale per me. Gli altri sono un po’ chiusi. Se guardo alle Olimpiadi di Parigi, ci sono tanti grandi atleti che macinano tempi pazzeschi. Nel dorso, ora, sono io il nuotatore da battere. Comunque continuerò ad allenarmi anche negli altri stili: non mi piace annoiarmi”.