Gabriele Gorelli, Master of wine e runner appassionato

Il vino e la corsa: le due grandi passioni di un figlio di Montalcino. Il primo è diventato lavoro, consacrandolo ai massimi livelli. La seconda resta il modo migliore per tenersi in forma

E' come un triathlon, di quelli che spezzano: diventare Master of Wine è un'impresa non facile per chi lavora nel mondo enoico. Il solo italiano che per ora ce l'ha fatta si chiama Gabriele Gorelli, 38 anni, toscano di Montalcino. Ad assegnare la qualifica è il The Institute of Masters of Wine di Londra, la più prestigiosa organizzazione dedicata alla conoscenza e al commercio del vino. Un percorso che dura teoricamente tre anni ma le difficoltà di rispettare tutte le scadenze d’esame, di solito, fanno allungare il traguardo, anche di qualche anno. Il Master of Wine è considerato il massimo esperto in materia perché ha una conoscenza impeccabile di viticoltura, enologia ma anche competenze commerciali e di marketing. Gorelli ne ha impiegati quasi sei ed è stato il 418° nel mondo a farcela in 65 anni di attività dell'istituto britannico. “Mi auguro che il prossimo italiano arrivi presto e impieghi meno tempo" dice sorridendo Gorelli,?una laurea in Lingue e un nonno produttore di Brunello che gli ha trasmesso la passione. Ha iniziato a 'trafficare' nel mondo del vino a 20 anni con un'agenzia di comunicazione ma è solo nel 2015 - quando costituisce la KH Wine, una società di consulenza per vendita e marketing del vino - che decide di iniziare il complicatissimo cammino di Master Of Wine.

TANTO SPORT - Ad aiutarlo psicologicamente nell'impresa è stata sicuramente la sua passione per lo sport: prima mountain bike e nuoto, poi yoga Ashtanga ("ho allestito una scuola a Montalcino in una ex-cantina e vorrei diventare maestro") e soprattutto running, da una decina di anni. "Corro tre-quattro volte alla settimana, una decina di km alla volta. Ma l'aspetto di cui vado più orgoglioso è la creazione, insieme a un gruppo di amici, della Brunello Crossing: era un gioco, ora raduna quasi 2mila appassionati tra runner e camminatori. La parte competitiva con tre percorsi da 45, 24 e 14 km fa parte del calendario nazionale" spiega. Per lui, correre oltre che far bene è anche un modo di concentrarsi prima delle degustazioni. Per esempio, a Londra, prima degli esami pratici, si svegliava alle 5.30 per fare una novantina di minuti in bici.? "La prova dura quattro giornate consecutive: si assaggiano 36 vini, alla cieca, in batterie da 12 assaggi. Occorre rispondere a 40 domande su ciò che c’è nel calice, con formule sintetiche ed efficaci, in modo da consentire all’esaminatore di comprendere quanto lo studente conosce la materia e, soprattutto, se la sa comunicare" ricorda Gorelli.