Spesso considerati sinonimi, la marmellata e la confettura hanno caratteristiche ben distinte. E un comune denominatore
Quando si parla di marmellate e confetture, a volte si utilizzano i termini come se fossero sinonimi. In realt¨¤, questi due prodotti hanno differenze significative, sia nella composizione che nel processo di produzione. Queste differenze si riflettono, di conseguenza, nelle caratteristiche nutrizionali e nel contenuto calorico.?
Marmellata e Confettura: le differenze
¡ª ?Secondo il decreto legislativo che denomina i due prodotti, il termine marmellata indica la lavorazione di polpa, purea, succo, estratti acquosi e scorza di agrumi (arancia, limone, mandarino e, pi¨´ raramente, pompelmo e cedro), mentre nelle confetture la preparazione ha inizio o dalla polpa concentrata o purea di uno o pi¨´ frutti. Il processo di produzione di entrambi i prodotti prevede la cottura dei frutti con lo zucchero, fino a raggiungere una consistenza spessa e vellutata. Per la marmellata, si utilizza solitamente l'intera polpa del frutto, mentre per la confettura si pu¨° utilizzare anche una parte della buccia del frutto, che conferisce un gusto particolare e aggiunge una consistenza pi¨´ rustica.
caratteristiche nutrizionali di marmellata e confettura
¡ª ?In termini di valori nutrizionali, marmellate e confetture sono molto simili. In 100 grammi di prodotto, anche pi¨´ del 50% ¨¨ composto da carboidrati?semplici. Proteine, lipidi, vitamine e minerali al contrario sono presenti in tracce. Anche la fibra ¨¨ pressoch¨¦ nulla.?La differenza principale tra marmellata e confettura risiede nel contenuto di zuccheri e, di conseguenza, di calorie. Entrambi i prodotti contengono zucchero, ma la quantit¨¤ pu¨° variare a seconda della tipologia di frutta utilizzata e della quantit¨¤ di zucchero aggiunto durante il processo di produzione. In genere, una porzione di marmellata o confettura (circa 20 grammi) contiene tra le 40 e le 60 calorie. ? importante sottolineare che, nonostante l'alto contenuto di zucchero, marmellate e confetture possono essere consumate con moderazione all'interno di una dieta equilibrata. Le raccomandazioni indicano un consumo non superiore ai 20 grammi al giorno, pari a due cucchiaini da caff¨¨ colmi. Tale indicazione ¨¨ conseguente alle recenti e ormai confermate evidenze che dimostrano come un¡¯alimentazione sbilanciata verso alimenti ricchi in zuccheri semplici sia un fattore di rischio per la condizione di sovrappeso e obesit¨¤, che a sua volta concorre nell¡¯aumentare la probabilit¨¤ di sviluppare patologie croniche. Oltre alla quantit¨¤, ¨¨ importante scegliere marmellate e confetture che non eccedano con la quantit¨¤ di zuccheri: meglio optare per prodotti i cui zuccheri totali non superano il 37% del prodotto.?
attenzione alle etichette
¡ª ?Sebbene in commercio ci siano molti prodotti con la dicitura ¡°solo zuccheri della frutta¡±, non vuol dire che siano migliori dal punto di vista nutrizionale o pi¨´ dietetici. I tranelli del marketing sono sempre in agguato: tali prodotti possono ingannare il consumatore, perch¨¦ spesso sono arricchiti di succo d¡¯uva o di mela concentrato, che sono sempre costituiti da zuccheri. Pertanto, la raccomandazione di limitarne il consumo a 20 grammi rimane valida anche per questi prodotti, verificando che il contenuto di zuccheri semplici sia inferiore al 37%. Pu¨° sembrare poca, ma basta per spalmarla su una fetta biscottata integrale.
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