Intervista al biologo nutrizionista Roberto Scrigna, per approfondire le relazioni tra alimentazione e infortuni
Cause diverse, circostanze particolari, tempi di recupero pi¨´ o meno lunghi. Nel corso della carriera, prima o poi, con lĄŻinfortunio lo sportivo deve fare i conti. Gazzetta Active ha affrontato il tema con il dottor Roberto Scrigna, biologo nutrizionista specializzato in sport da combattimento, andando ad approfondire il rapporto con lĄŻalimentazione e i suoi riflessi su prevenzione e recupero.
Come incide la nutrizione durante un infortunio?
"La nutrizione ¨¨ un fattore fondamentale durante il recupero e nella fase di prevenzione, quindi anche nella gestione di infiammazioni articolari. Una corretta alimentazione riduce le possibilit¨¤ che un atleta non riesca a riprendersi in maniera ottimale da un infortunio. Inoltre, il come e il quanto una persona mangia risultano importanti per mantenere al meglio la massa muscolare, permettendo di rimettersi in gioco al pi¨´ presto. Questo soprattutto se lĄŻinfortunio in questione ha richiesto un importante intervento chirurgico, con conseguenti rischi di effetti collaterali, come immobilizzazione o atrofia e relativo stress".
Ci sono cibi da preferire?
"Non ci sono alimenti magici. La prima cosa da fare ¨¨ valutare le modifiche determinate dallo stop forzato sul bilancio calorico. Con un grave infortunio allĄŻanca e relativa operazione, possono per esempio subentrare fasi acute, con aumentate richieste energetiche da attenuare per via della minore mobilit¨¤ della persona. Da un lato il dispendio calorico si riduce per via dell'immobilizzazione, dall'altro l'operazione chirurgica o infortuni significativi comportano un aumento del dispendio energetico per via dello stress factor, un incremento delle attivit¨¤ metaboliche per la riparazione della ferita".
E questo cosa comporta?
"Il dover ricalcolare il bilancio calorico per fornire un supporto adeguato a quella fase, per evitare allo stesso tempo che lĄŻatleta possa ingrassare o che rallenti il processo di riparazione e recupero. Di solito, si setta un apporto proteico elevato, anche tra i 2 e i 3 grammi di proteine per chilogrammo di peso, da distribuire bene nella giornata. Soprattutto durante il lavoro di riabilitazione e prima di andare a dormire, nei momenti migliori per la sintesi proteica".
Come vanno dosati i carboidrati?
"Serve sempre il giusto intake energetico attraverso i carboidrati, ma non ¨¨ facile perch¨Ś spesso durante lo stop non ci si muove. Discorso simile per i grassi. Qui sono da preferire i polinsaturi come lĄŻomega 3 per tenere a bada lĄŻinfiammazione, soprattutto nella fase acuta dellĄŻinfortunio. E poi cĄŻ¨¨ da considerare lĄŻincidenza dello stress factor, variabile".
Ci sono differenze tra le diverse fasi di un infortunio?
"Possiamo distinguerne tre. La prima ¨¨ quella infiammatoria, in cui lĄŻalimentazione deve mirare ad attenuare il pi¨´ possibile lĄŻinfiammazione. Nelle prime 24-48 ore, il metabolismo diventa basale. Nelle prime 24 ore, in particolare, il metabolismo si riduce per via di un effetto di protezione e risparmio energetico, in seguito aumenta a causa dell'iperattivit¨¤ del sistema immunitario e dei processi di riparazione. La seconda fase ¨¨ detta proliferativa e prevede invece proliferazione cellulare e rimodellamento, con aumento sostanziale del metabolismo basale in virt¨´ delle richieste energetiche. La nutrizione deve seguire questo aumento. CĄŻ¨¨ infine la fase riabilitativa, nella quale il tessuto fibroso della cicatrice viene sostituito da un nuovo tessuto specializzato. Coincide con il ritorno dellĄŻindividuo all'allenamento e con il relativo aumento delle richieste energetiche, che comporta un riadeguamento della nutrizione".
Qual ¨¨ la chiave per un pronto recupero?
"Avere un consumo calorico adeguato, anche in rapporto allo stress avuto. ? necessaria soprattutto una corretta gestione dellĄŻinfiammazione iniziale. In questo senso, gli alimenti migliori sono quelli pi¨´ nutrienti. Se la persona ha molta fame, servono cibi a bassa densit¨¤ calorica come frutta e verdura, per saziare. Se la persona sta prendendo farmaci e cĄŻ¨¨ poco appetito, il discorso ¨¨ opposto. LĄŻalimentazione deve essere ad alta densit¨¤ calorica, serve pi¨´ energia".
Ci sono suggerimenti a livello di integrazione?
"Nella fase acuta, ¨¨ consigliabile un cocktail di integratori antinfiammatori, dallĄŻomega 3 allĄŻacido acetilsalicilico, senza dimenticare prodotti come il the verde. Per il mantenimento muscolare, ¨¨ importante assumere creatina monoidroato, con le proteine in polvere che possono rivelarsi un buon aiuto per raggiungere la quota proteica giornaliera".
E per la prevenzione?
"La glucosammina, la condroitina e il metilsulfonilmetano sono utili a ridurre i marker di degradazione di collagene nelle cartilagini. Non ¨¨ sbagliato, in ogni caso, assumere integratori a base di collagene e vitamina C".
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