A Malaga nella sfida dei quarti Cocciaretto sconfitta ma Jasmine batte Uchijima e in coppia con Sara vince contro Aoyama-Hozumi
Alla fine la paura ¨¨ durata poco, per l¡¯Italia di Bille Jean King Cup. Le ragazze di Tathiana Garbin erano andate sotto nei quarti di finale contro il Giappone, a Malaga, ma sono state poi trascinate dalle nostre due punte di diamante, Jasmine Paolini e Sara Errani, che hanno regalato alle azzurre l¡¯accesso alle semifinali. La numero quattro del mondo ha vinto sia in singolare che in doppio insieme alla Errani, facendo vedere perch¨¦ sono state tra le migliori coppie dell¡¯anno, con tanto di medaglia d¡¯oro a Parigi 2024. Battuto dunque 2-1 un Giappone che ha dato pi¨´ fastidio del previsto, ma mai si ¨¨ arrivati vicini alla clamorosa sorpresa.
cocciaretto ko
¡ª ?Le azzurre hanno recuperato lo svantaggio dovuto alla vittoria di Ena Shibahara contro Elisabetta Cocciaretto. La giornata in Andalusia, infatti, era cominciata con l¡¯amarezza di una vittoria pi¨´ che possibile soprattutto quando la marchigiana si era comodamente presa il parziale d¡¯apertura, ma troppi alti e bassi e ben 11 doppi falli hanno sempre tenuto in piedi la rivale che ha vinto quasi tutti i punti pi¨´ pesanti nei set successivi e si ¨¨ imposta 3-6 6-4 6-4.
la partita
¡ª ?Sullo 0-1, come detto, ¨¨ salita in cattedra Jasmine Paolini: prima ha battuto Moyuka Uchijima 6-3 6-4, poi con Sara Errani si ¨¨ presa il doppio decisivo battendo Shuko Aoyama e Eri Hozumi per 6-3 6-4, impendendo la rimonta alla coppia nipponica trovatasi sotto 1-5 nel secondo parziale, in una partita sostanzialmente dominata dalla coppia italiana e mai in discussione.
semifinale
¡ª ?L¡¯Italia dunque torna in semifinale alle Billie Jean King Cup Finals e ora potr¨¤ guardare da spettatrice interessata la sfida tra Polonia e Repubblica Ceca che delineer¨¤ la prossima avversaria: con entrambe non sar¨¤ facile ma evitare la n.1 del mondo, Iga Swiatek, non sarebbe male, anche se il doppio ceco fa paura, pure se mancano in squadra due campionesse come la Krejcikova e la Muchova
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