Ceccon: "Phelps è stato fantastico con me. Sinner? Penso siamo molto simili"

L'oro olimpico nei 100 metri dorso, durante un evento a Parma, si racconta svelando un suo segreto: “So sempre il mio tempo anche mentre sono in gara. Ecco come ci riesco”

Thomas Ceccon è sorridente, leggero come se stesse nuotando in piscina, si è svelato in tutto quello che è il suo mondo: sportivo, personale e caratteriale. Le sue abitudini, i suoi miti e le prossime sfide. L’ha fatto a Parma, in occasione di un evento organizzato da Parmacotto in collaborazione con la Fondazione “Accademia dei Giorni Straordinari”. Sul palco l’atleta vicentino e la nuotatrice paralimpica Giulia Ghiretti si sono confrontati con tanti giovanissimi studenti del territorio, all’interno di un appuntamento denominato “Tutto il buono dello sport”. E con un titolo così, la prima domanda non poteva che essere legata all’alimentazione: “? fondamentale non solo per un atleta ma anche per una persona che non fa sport a livello agonistico. Io bevo tanto, mangio molta frutta e molta verdura. Mi piacciono gli affettati e il riso. Cerco di avere una dieta varia”.?

Quanto incide invece l’aspetto mentale nel raggiungimento dei suoi risultati??

“Sento tante interviste in cui gli atleti danno maggior valore alla testa rispetto al corpo. Non nego l’importanza e il valore della psicologia ma se devo tradurre in numeri ciò che penso conti di più per raggiungere l’obiettivo, rispondo 70/75% allenamento fisico, 25/30% mentale”.?

Nel suo percorso è mai stato affiancato da un mental coach??

“Credo possa essere utile per chi ne sente la necessità. Io per ora ho fatto il mio tragitto senza uno psicologo dello sport che mi sostenesse. Ma se in futuro lo ritenessi utile per ottenere risultati migliori, non esiterò neppure un momento”.?

Durante le competizioni riesce a capire in che posizione si trova??

“A differenza di tanti atleti, io ho una dote: riesco a capire chiaramente la potenza della mia bracciata e mi rendo conto del tempo che sto facendo. Raramente sbaglio, quando controllo il cronometro a fine gara. Questo mi aiuta molto, anche se non posso vedere gli avversari in tutte le altre corsie”.?

Che momento è per lei quello che sta vivendo attualmente??

“Non sono mai stato così tanto senza gareggiare come adesso. ? stata una scelta ponderata: ho ripreso ad allenarmi ma non a competere. Sono subentrati altri impegni legati ai successi ottenuti con il mio sport ma non voglio smettere di fare ciò che mi piace più di ogni altra cosa: nuotare”.?

Certo è che con la medaglia olimpica ha raggiunto tutti i suoi obiettivi.?

“Europei, mondiali, world record e oro a cinque cerchi: più di così è impossibile. Che motivazioni posso trovare ora per tornare in piscina? ? la domanda a cui sto cercando di rispondere. Nel dubbio, però, io continuo a nuotare. La voglia è poca, non lo nego. Però lo faccio, con impegno. Credo sia la chiave del successo, nello sport come nella vita. Ma è molto difficile senza un obiettivo”.

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Questo obiettivo potrebbe essere primeggiare quando i russi torneranno nelle competizioni mondiali??

“Ecco la miccia che può riaccendere il desiderio. Io lo ripeto insistentemente: gli atleti russi sono bravi. Hanno sempre vinto tante medaglie. Anche nel dorso ci sono nuove leve che nuotano forte. Il diciottenne Lifincev ha già fatto registrare 52,34, record del mondo juniores. Spero di potermi confrontare presto con loro anche perché significherebbe che si è conclusa la guerra con l’Ucraina”.?

Dalle sfide ad atleti in un futuro prossimo, agli insegnamenti avuti dagli sportivi del passato. Chi l’ha ispirata nel suo cammino??

“Michael Phelps. Ho iniziato a gareggiare, guardando proprio lui: osservavo la sua nuotata e tentavo di imitarla nei minimi particolari. Leggevo le interviste che faceva per capire come si approcciava al nostro sport. Controllavo i video degli allenamenti che trovavo. ? stato il mio esempio in vasca”.?

Recentemente l’ha anche incontrato.?

“E abbiamo fatto una foto insieme, a Parigi, durante le Olimpiadi. Pochi giorni prima avevo vinto la medaglia d’oro. Poi arrivò la chiacchierata con Phelps. Impossibile immaginare quanto ero felice in quei giorni. Ricordo che addirittura mi disse: 'Chiamami per qualsiasi necessità. Sarà un piacere risentirti'. Penso sia difficile trovare campioni di quel calibro, con una tale disponibilità”.?

Il suo desiderio di conquistare l’oro olimpico può essere nato dal quarto posto ottenuto a Tokyo 2020??

“Sono convinto siano due situazioni slegate. Arrivai ai Giochi a Cinque Cerchi asiatici con un tempo che non mi permetteva di pensare al primo posto. Quando conquistai la finale, provai a fare dei calcoli, guardando il timing degli avversari: mi convinsi di poter ottenere il bronzo. Purtroppo per me il russo Evgenij Rylov fece la gara della vita e modificò le mie previsioni”.?

Chi sta mantenendo le previsioni (e forse anche qualcosa di più) è Jannik Sinner che lei ha incrociato recentemente.?

“? successo alle ATP Finals di Torino. Ci tenevo ad incontrarlo e anche lui è stato contento di conoscermi. Io ero emozionato: c’era tanta gente intorno a noi. Abbiamo parlato di tennis e di nuoto. ? stata una chiacchierata conoscitiva. Mi piacerebbe avere l’ opportunità di approfondire questo primo step perché ho l’impressione che sia una persona riservata, proprio come me”.