Wilson s'inventa un touchdown da circo. I Jets rialzano la testa e battono i deludenti Texans

Nell'anticipo della 9? giornata New York chiude a 5 la serie di sconfitte consecutive. Bene Rodgers ma soprattutto la difesa, con 8 sack su Stroud

Forse non ci speravano più neppure loro. Eppure i New York Jets sono capaci di rimettere assieme i cocci di una prima metà di stagione disastrosa e di fare un figurone nel Thursday Night che apre la nona giornata Nfl chiudendo a 5 la serie di ko consecutivi. Al MetLife Stadium piegano 21-13 gli Houston Texans, che pure parevano lanciatissimi e che invece si ridimensionano, d’improvviso. Rodgers fa il Rodgers, anche alla soglia dei 41 anni, Garrett Wilson fa l’Odell Beckham con una presa a una mano da 6 punti che è già diventata virale sui social media, Davante Adams fa quello che ha sempre fatto in carriera: riceve touchdown da Rodgers. E i verdi della Grande Mela, che pure avevano perso sei delle prime otto partite giocate sinora, d’un tratto sembrano quelli immaginati in prestagione: competitivi, da playoff. Forse, anzi probabilmente, è troppo tardi, con un 3-6 di record come zavorra. Però mai dire mai, quando hai un monumento del gioco come Rodgers dietro al centro, a comandare l’attacco.

jets sotto alla pausa

I Jets erano partiti come al solito. Male. Sotto di una meta, quella griffata da Joe Mixon, il veterano running back dei Texans, ancora affidabile, che aveva portato avanti gli ospiti 7-0. Ma stavolta no, stavolta i Jets non erano disposti ad accettare il consueto copione da comparse, da “vorrei ma non posso”, un classico di franchigia. Stavolta, dopo essere andati all’intervallo sotto nel punteggio, 7-0,? sanno sparigliare le carte nei secondi 30’ di football. Nel terzo periodo il primo dei due td di Wilson cambia l’inerzia della gara firmando il pareggio a quota 7. Una scarica di energia, lo spartiacque. Nel terzo quarto è ancora Wilson a firmare il sorpasso: il ricevitore con la mano destra afferra il lancio di Rodgers nell’angolo dell’end zone, con il defensive back addosso, la ricezione dell’anno che vale il 14-10. I Jets a inizio 4° periodo prendono dunque coraggio e sull’asse Rodgers-Adams, un classico senza tempo, allungano 21-10 a poco meno di 3’ dalla fine. Game over. Stavolta non combinano ulteriori pasticci, dopo quello clamoroso già esibito da Malachi Corley che esulta quando non è ancora entrato in end zone lasciando cadere l’ovale che finisce fuori campo per un touchback. Sei punti buttati via. Insomma, parevano i soliti paperineschi Jets, capaci di battersi da soli, quando non ci pensa l’avversario, e invece stavolta le prodezze dell’asse Rodgers-Wilson cambiano spartito e risultato.

disastro texans

Proprio con noi dovevano svegliarsi? Devono averlo pensato, non possono non averlo pensato, i Texans (6-3), sul gridiron. Certo le assenze dei due migliori ricevitori, Nico Collins e Stefon Diggs (crociato di un ginocchio rotto, fuori per il resto della stagione) hanno pesato. Ma la difesa di New York stavolta ci ha messo parecchio del suo per frustrare CJ Stroud, il super quarterback secondo anno che non è riuscito nemmeno a toccare le 200 yard di lanci, subendo ben 8 sack. I texani hanno corso per 187 yard, 106 con Mixon, ma non sono riusciti a chiudere i drive, i 13 punti complessivi sono proprio pochini. A 39” dalla fine il kicker Fairbairn centra il calcio che riporta gli ospiti a un possesso di distanza, ma è troppo poco e troppo tardi. L’on side kick della disperazione è preda di Adams, che non si fa sfuggire l’ovale. E i Jets non si fanno sfuggire la vittoria, una notizia di questi tempi.