Fede, quel no a un film di Tinto Brass: "Sarebbe stato un successo..."

Dal capitolo 'Le sue tante maschere' un estratto del libro “Federica Pellegrini: vincere, vivere, sorprendere” di Stefano Arcobelli

Uno dei servizi fotografici che Fede apprezz¨° dopo essere diventata famosa fu quello che ricordava le maschere del Carnevale di Venezia, di cui ¨¨ stata pure Colombina. Quasi una metafora che gi¨¤ da teenager faceva dire a Fede "sono una nuotatrice forte in acqua e chiss¨¤ se meno forte nel privato, che si accetta totalmente ma ha tante maschere, e studia se potr¨¤ diventare una numero uno anche in altri campi". Una sfida che la intriga ed esalta sempre, soprattutto quando gli altri "non credono in me, adesso ti faccio vedere, ¨¨ questa la sfida che mi d¨¤ un incentivo in pi¨´". Simbolo delle ragazzine cresciute con lei, ora donna trasversale che piace a tutte e tutti. Sui social ¨¨ un riferimento per oltre un milione di follower: "Alle teenager di oggi consiglio di praticare sport, magari nuoto perch¨¦ ti tempra nella testa e ti fortifica in tutti i sensi. Anche se poi non vinci l’oro olimpico".

Se a diciotto anni Tinto Brass ti propone di fare un film, c’¨¨ da vacillare. "La Pellegrini ¨¨ perfetta per un mio film: ha il sorriso di chi ¨¨ sessualmente appagata". E lei declinando: "In molti me l’hanno detto che avrei avuto successo, e si sono dispiaciuti. Ma direi di no adesso anche a un film normale". Un film sulla sua vita lo farebbe interpretare da Monica Bellucci o da Angelina Jolie: "Ne sarei onorata, la Jolie ha fatto un film sulla storia olimpica di Louis Zamperini. Mi piacerebbe scegliere io l’attrice che interpreta Federica". Donne forti, bellezze semplici. Come questa Fede che non ¨¨ cambiata, non s’¨¨ fatta travolgere dal successo pur essendo una primadonna: "Preferisco definirmi diva umile, perch¨¦ ho conosciuto bene gli alti e bassi, alla stessa velocit¨¤ sali e scendi. Ed ¨¨ importante ricordare. La vita mi ha cambiata, mi ha fatto crescere ma non ha tolto niente per determinazione alla prima Fede. Ha esperienza, sempre fame anche se ha la fama…". In questo la freddezza l’ha allenata sin da bambina: "Ho sempre ricevuto una disciplina ferrea, mio padre ex paracadutista, quadrato, poi Di Mito e Castagnetti, sempre a cercare di appiattire il pi¨´ possibile le emozioni, per tirare il massimo in gara e stare tranquilla di testa". Le chiedono sempre di tutto: "Una canna? Mai. Ubriaca? Solo per il 18¡ã compleanno. Il piercing? Non ho mai oltrepassato i limiti: quello al capezzolo ¨¨ stata una scommessa vinta con pap¨¤". Crescendo e fortificandosi, ha lavorato piuttosto su altre emozioni: come il contatto con la gente. "Molte persone vedono l’atleta concentrata, col muso o mentre ridi, criticano per ci¨° che vedono; negli ultimi anni mi hanno visto cambiata, come sono io, non pi¨´ musona ma sempre determinata, pi¨´ solare e allegra, creativa. In fondo amo improvvisare. S¨¬, sono molto egocentrica, mi piace essere una primadonna: il mio carattere mi porta a esserlo". Nuotando ¨¨ diventata l’atleta italiana pi¨´ famosa e decorata: "Ho continuato a vincere anche se ho saltato qualche occasione: ma le cose facili non mi sono mai piaciute. E comunque non ho rimpianti". Se non quelli di iscriversi all’Universit¨¤: "? stato impossibile con tutto quello che mi ¨¨ successo, mi sarebbe piaciuta la facolt¨¤ di Psicologia". Ha faticato a imparare l’inglese, "l’unica cosa che invidio a Rosolino… Pi¨´ che scomoda o poco simpatica sono sempre stata me stessa, preferisco guardarmi allo specchio e sono contenta di questa immagine che ho dato, perch¨¦ non c’¨¨ mai niente di programmato: ci¨° che penso, l’ho sempre detto...".