Silver: "Per ora l'obiettivo è di portare più gare Nba in Europa. Quanto a una nuova lega..."

Il commissioner ha accompagnato gli Spurs a disputare due partite in Francia, con l’idea che l’NBA possa sbarcare in Europa con una sua lega, in partnership con FIBA

L’Europa non può più attendere. L’NBA a Parigi è pronta per un bagno di folla, amplificato dalla scelta di portare Victor Wembanyama e i suoi Spurs per due partite, una prima volta storica. Se la doppia sfida tra San Antonio e Indiana ha attirato tifosi da 53 paesi diversi, coi biglietti sold out in meno di 24 ore, il commissioner Adam Silver guarda a questa settimana francese anche per un altro motivo: l’idea che l’NBA possa molto presto sbarcare in Europa con una sua lega, in partnership con FIBA. ? uno degli argomenti di cui il numero 1 NBA ha parlato in una tavola rotonda ristretta, a cui Gazzetta ha partecipato in esclusiva italiana.?

Commissioner, c’è davvero la possibilità di vedere presto l’NBA in Europa??

“Sono in corso discussioni su quella che dovrebbe essere la presenza NBA in Europa. Forse un giorno potremmo avere delle franchigie qui, ma non è quello su cui ci stiamo concentrando: stiamo guardando all’attuale situazione del basket in Europa e cercando di capire come possiamo contribuire alla sua crescita. Di certo non manca l’interesse, non mancano i grandi campioni: quello che stiamo cercando di capire è se c’è la possibilità di creare, come abbiamo fatto in Africa, una lega indipendente. Non è chiaro al momento se potremmo farlo con leghe già esistenti, di sicuro tutto quello che faremo lo faremo in partnership FIBA concentrandoci sullo sviluppo dei giovani e l’intera infrastruttura del basket. Ci stiamo muovendo in modo conservativo, perché vogliamo essere sicuri che tutto quello che faremo sia accettato dall’attuale ecosistema del basket”.?

? un argomento di cui state parlando anche in questi giorni??

“Il fatto di essere qui per una settimana ci consente di avere diversi incontri: da media company a broadcasters, da leghe a club. Vogliamo essere sicuri di avere conversazioni dirette per capire bene quella che pensiamo sia un’opportunità ed è un tema che stiamo affrontando questa settimana. Vogliamo assicurarci che qualunque cosa faremo rispetti le tradizioni dello sport europeo, che in molti casi sono molto diverse dal modo in cui funziona le leghe negli Usa”.?

Cosa le fa pensare che l’NBA possa davvero aiutare il basket in Europa??

“Ci potrebbero essere degli aspetti di come le leghe USA sfruttano le opportunità commerciali che si potrebbero usare anche qui, perché creano sostenibilità per lo sport a lungo termine. Noi operiamo cinque leghe diverse ora: l’Nba, la G-League, la Wnba, NBA2k e adesso anche la Bal in Africa e abbiamo molto anni di esperienza. Stiamo parlando con partner in Europa che hanno avuto molto successo nella gestione di leghe qui, soprattutto nel calcio. Potremmo avere un’opportunità di cominciare da zero e vogliamo capire quale sarebbe il modo migliore per gestire una lega qui in Europa. ? quello su cui ci stiamo concentrando ora”.??

Intanto l’NBA è in Europa questa settimana, per la prima volta con due partite di regular season: c’è l’idea di tornare anche l’anno prossimo, sempre a Parigi??

“Di sicuro torneremo in Europa, non è chiaro al momento se ancora a Parigi. Ci sono molte città europee che hanno espresso interesse per le nostre partite e noi sappiamo quanto non sia facile organizzare match di regular season fuori dagli Usa. Nessuno di noi ha dubbi che giocheremo altre partite a Parigi, resta da capire quando: al momento stiamo esplorando diverse possibilità. Intanto, parlando con le nostre squadre, abbiamo capito che l’idea di giocare due partite e non una è quella giusta: funziona meglio per le squadre, a livello proprio di calendario, e permette a noi di offrire a più tifosi la possibilità di vedere una nostra partita e di organizzare più attività nella comunità: da quel punto di vista siamo già estremamente felici di come sono andate le cose, e non abbiamo ancora giocato nessuna delle due partite”.?

Quali sono i piani dell’NBA per l’Europa, al di là della possibile lega: più partite? Più eventi??

“La nostra idea è quella di continuare a crescere globalmente e l’interesse per il basket in Europa continua a crescere, quindi credo che la domanda che dobbiamo farci è: ci sono delle modifiche che nel corso del tempo possiamo fare al nostro calendario per poter giocare di più in Europa? Penso magari ad una settimana in Europa, dove possiamo mettere in pausa il nostro calendario negli Usa e portare qui squadre diverse, giocando in città diverse. ? una delle cose che stiamo considerando, anche se al momento il nostro sistema attuale, una regular season di 82 partite da giocare in un numero determinato di giorni, non permette molta flessibilità. Stiamo tenendo d’occhio quello che sta facendo l’NFL, che ha aumentato il numero di partite in Europa, ma le loro squadre giocano una volta alla settimana e hanno pause nel calendario, e questo permette loro di avere più tempo per i viaggi. Le nostre squadre invece giocano in media 3,5 partite a settimana: sono troppe per pensare qualcosa di diverso da quello che facciamo, ma penso che sia prioritario per noi avere una visione più a lungo termine sulle opportunità di crescita e continuare a capire coi nostri club se nel tempo dovremmo fare modifiche al nostro calendario per poterle sfruttare. Magari finiremo ancora per giocare 82 partite, ma potremmo aggiungere qualche settimana per dare alle nostre squadre tempo per viaggiare e ai nostri giocatori tempo per riposare. Mi piace molto l’idea che ad un certo punto l’NBA interrompa il suo calendario negli Usa, sposti diverse squadre in Europa e in altre regioni del mondo per giocare delle partite, e poi torni a casa. Ma non siamo ancora a questo punto”.