Il fenomenale sloveno domina la classica Monumento per la quarta volta consecutiva (non succedeva dal 1949) e chiude una stagione irripetibile, degna di Merckx. Distacchi mostruosi: secondo l'olimpionico Evenepoel a 3'16", terzo un bravissimo Ciccone a 4'30"
Solo lui, c'¨¨ solo il re del mondo. Tadej Pogacar dipinge l'arcobaleno sul lago di Como ed entra direttamente nella leggenda del Giro di Lombardia. Settantacinque anni dopo Fausto Coppi, che aveva chiuso un 1949 mitico (prima doppietta Giro-Tour della storia) con il poker consecutivo nel Lombardia, la classica che amava di pi¨´, lo sloveno imita il Campionissimo. E cos¨¬ dopo i trionfi nel 2021 a Bergamo, 2022 a Como, 2023 a Bergamo, ecco il formidabile sloveno della Uae Emirates festeggiare la quarta vittoria nel 118¡ã Giro di Lombardia ancora a omo. In maglia iridata, come fece Paolo Bettini nel 2006. Stavolta la sua impresa si realizza con una fuga di 48,4 km: Pogacar parte a 6,5 km dalla vetta della Colma di Sormano, la salita di 13 km che viene affrontata dal lago di Como e rappresentava il momento clou della Classica delle Foglie morte. Nessuno gli risponde. A Como trionfa con distacchi mostruosi, nel suo stile: 3'16" sul due volte olimpionico Remco Evenepoel? e 4'30" su Giulio Ciccone. Sul podio, quindi, salgono il campione del mondo e il campione olimpico: l'ultima volta era successo ancora con Paolo Bettini, olimpionico 2004 e primo al Lombardia 2005 e 2006.?
passerella
¡ª ?Sulla Colma di Sormano, Pogacar sfila tra migliaia di tifosi, sicuro, imprendibile. E sigilla un anno incredibile: 57 giorni di gara e 25 successi. Vince tutte le corse alle quali partecipa, a parte la Milano-Sanremo (terzo), il Gp Quebec (settimo) e la Tre Valli Varesine, annullata per maltempo. Si parte dalla Strade Bianche il 2 marzo, dominata per la seconda volta con 81 km di fuga; poi Giro di Catalogna (con quattro tappe), la seconda Liegi-Bastogne-Liegi, il Giro d'Italia al debutto (con sei tappe), il suo terzo Tour de France (con sei tappe), il Gp Montreal il Canada, il Mondiale di Zurigo con quella fuga iniziata a 100 km dal traguardo (51,5 km da solo), il Giro dell'Emilia in cima al San Luca e oggi appunto il suo quarto Lombardia. Una stagione senza precedenti: il paragone ¨¨ solo con Eddy Merckx 1972, capace di conquistare Giro e Tour, pi¨´ tre classiche Monumento (Sanremo, Liegi e Lombardia) e il record dell'Ora in Messico.
orgoglio remco
¡ª ?Alle sue spalle in discesa dalla Colma si butta Remco Evenepoel, il belga due volte campione olimpico: 1'10" a 29 km dall'arrivo, ma che coraggio, che dignit¨¤, che orgoglio. Ma il vantaggio di Pogacar si dilata: a 17 km dal traguardo, Remco ¨¨ a 1'56", Mas a 3'15". E via via sino agli oltre tre minuti di Como.?
il clou
¡ª ?L'azione decisiva sulla Colma di Sormano, affrontata stavolta da Nesso, dal lago di Como, a 55 km dalla conclusione: una salita di 13 km con dislivello di 835 metri, media 6,4% e max 13%. Il gruppo di Pogacar la affronta con un ritardo di 1'03".? Adam Yates e Sivakov sono pronti a lanciare Pogacar, che ha a ruota Evenepoel, Mas e Quintana. Sivakov va a riprendere tutti i fuggitivi e Pogacar scatta a 48,4 km dal traguardo, quando mancano 6,5 km alla vetta della Colma di Sormano. Nessuno prova a seguirlo, Evenepoel, Mas e Van Eetvelt (primo all'Uae Tour) alle sue spalle. Dopo 2 km di salita ha 34" di vantaggio, a 3 km dalla vetta sono 45", a 2 km diventano 48" e 1'30" su Ciccone, Pellizzari, Storer, Sivakov e Adria, a 1 km sono 52" e 1'50". In vetta alla Colma di Sormano, a quota 1121 metri, Pogacar passa con 1'08" su Evenepoel, Mas e Van Eetvelt, e 1'51" sugli inseguitori.
la fuga
¡ª ?Eppure stavolta il gruppo aveva provato a fargli lo sgambetto: dopo una trentina di chilometri vanno in fuga 21 corridori, di buon livello come Caruso, Dunbar, Vansevenant, Dani Martinez, Mohoric, Arensman, Benoot, Fabbro, Kelderman, in rappresentanza di 14 delle 25 squadre al via. Cio¨¨ stavolta la strategia cambia: inutile provare a sfidare Pogacar nel testa a testa o quando ci si avvicina ai punti caldi, e cos¨¬ con questa azione si obbliga la Uae Emirates dello sloveno a mettersi di buon mattina in testa al gruppo. Operazione in cui si distingue il giovane talento svizzero Jan Christen, 20 anni, il pi¨´ "verde" al via, che tira in salita e in discesa, e si divide il compito con il suo compagno, il neozelandese Fisher-Black. Il vantaggio dei 21 resta attorno ai 2 minuti, sale a 4'30" nella zona di Lecco quando la Uae Emirates decide di lasciare la testa del gruppo, quindi verso il Ghisallo torna a ridursi sotto l'impulso della Uae. La media dopo 4 ore ¨¨ di 41,300 km/h, segno di un Lombardia corso davvero alla garibaldina. Poi comincia un'altra corsa.?
GHISALLO per molard
¡ª ?In cima alla Madonna del Ghisallo passa primo il francese Rudy Molard (Groupama Fdj), che sul podio ha ricevuto il premio Pierluigi Todisco, intitolato al nostro collega ucciso nel 2011 da un camion mentre veniva in redazione in bicicletta. Il Ghisallo era la sua salita preferita. Poi il grande show di Pogacar sulla Colma di Sormano.
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