Pescara, una capolista senza... bomber: nella cooperativa del gol sono già 12 i marcatori

Sembra un paradosso, ma lo dimostra invece il fatto che i due cannonieri della squadra, Merola e Ferraris, hanno realizzato appena quattro gol ciascuno

Chissà se oggi a Pescara qualcuno, entrando in spogliatoio, non punzecchierà il portiere Plizzari. “Manchi solo tu adesso”. E giù a ridere. Sì, perché quest’anno nella squadra di Baldini stanno segnando tutti: difensori, centrocampisti, attaccanti. I biancoblù sono il terzo miglior attacco del campionato, ma i loro capocannonieri - Merola e Ferraris - hanno segnato… appena 4 gol. Merito di una formazione che gira bene e che manda in gol tanti giocatori diversi: 12 finora. Una cooperativa del gol. Il Pescara al momento è al comando del girone B di Serie C con 39 punti in 17 partite. Il segreto finora è stato avere costanza: hanno vinto più di tutti e perso meno di tutti. Lo scorso anno i biancoblù si erano fermati al primo turno dei playoff, uscendo per mano della Juventus Next Gen di Brambilla. Da lì in poi l’esigenza è stata quella di rivoluzionare. Sul mercato sono stati fatti acquisti mirati, ringiovanendo la rosa e cercando di operare con lungimiranza.

il mercato

Il primo passo è stato confermare Merola, acquistato dall’Empoli per 150mila euro. Il centrocampista era stato assoluto protagonista della scorsa stagione, prima con Zeman e poi con Cascione, segnando 15 gol. Giocando esterno. Poi sono stati presi in prestito Ferraris dal Monza e Pierozzi dalla Fiorentina e dalla Cremonese è arrivato Valzania. Un mix di giovani e giocatori pronti per la categoria. Per il momento la strategia sta pagando. Come detto, quest’anno a Pescara segnano tutti. Dai difensori agli esterni e gli attaccanti. Si vede in modo evidente la mano di Baldini, che alla squadra ha operato organizzazione e mentalità. Ma la particolarità è che non solo segnano in tanti, ma in siglano gol pesanti e decisivi. Vedere per credere, la zampata di Tunjov contro il Sestri Levante (1-0 finale), la punizione di Di Marco al novantesimo contro il Pontedera o la zuccata di Brosco sul campo della Spal. Sono quelle vittorie, di misura, che a fine anno fanno poi la differenza. Punti che hanno un peso diverso.