la conferenza
“Io non ho dubbi. Sono l’allenatore del Napoli”. Luciano Spalletti lancia messaggi chiari a De Laurentiis e alla piazza. Una conferenza stampa un po’ tesa. Ma questa ¨¨ l’atmosfera, anche se logicamente il tecnico cerca di salvaguardare la squadra e il suo lavoro.
A proposito dello striscione e del riferimento alla macchina rubata lo scorso ottobre: “Prima di tutto bisogna vedere la Panda in che condizioni la riportano. Ma se non ritrovo i cd di Pino Daniele dentro non la rivoglio indietro”. Ed ecco la prima stilettata a De Laurentiis a proposito di napoletanit¨¤. Poi sul clima che si respira in citt¨¤: “Quando sono arrivato non ho trovato aria di contestazione ma peggio: indifferenza. In molti non si sentivano coinvolti. E all’inizio mi sembrava di essere l’unico a crederci. Ora mi sento meno solo perch¨¦ c’¨¨ rammarico addirittura per lo scudetto. Ma ricordo che nella griglia di partenza tutti ci davano quinti se non addirittura settimi”.
“Vivere in un hotel significa dedicarsi al lavoro. Ho trovato la soluzione: ho ricevuto un preventivo prender¨° un camper e ogni settimana andr¨° in giro in ogni quartiere, partecipando alle sagre locali. Di sicuro mi fermer¨° a Piazza Dante. Peccato non ci sia pi¨´ Pironti: avrei fatto volentieri una partita a scacchi, o a scopa, ma sarebbe stato meglio non litigarci visto la sua passione pugilistica. Uno tosto”. E anche queste risposte sono dirette al presidente cui fa capire che conosce la cultura napoletana e che il discorso casa lascia il tempo che trova.
Racconta Spalletti: “Stamattina ho trovato sulla macchina mia nel parcheggio un foglio, con un messaggio benevolo. Se ve lo mostro… scrivete di quello. Cos¨¬ come uno striscione esposto fuori pu¨° essere messo anche da due persone. Noi come squadra il nostro striscione lo abbiamo firmato, con un campionato intenso raggiungendo l’obiettivo. Poi ¨¨ chiaro che siamo i primi ad essere dispiaciuti per quanto successo a Empoli o in qualche altra partita. Ma ricordiamo anche che a Torino con la Juve eravamo in 12 e sono stati grandi risultati. Purtroppo quelle gare in casa andate male ci resteranno addosso a lungo. La squadra ha fatto meglio dell’anno scorso e sono tante le cose migliorare. Si tenta ad arte di distruggere tutto ci¨°”.
“Siamo qui a parlarne ogni giorno con Cristiano Giuntoli. Si rende conto seguendo gli allenamenti, come il presidente, del lavoro che si fa. Noi saremo forti se avremo grandi professionisti. Con i tifosi dalla nostra parte. In campagna si usano prodotti ecologici non diserbanti. Niente veleni nell’ambiente. Bisogna essere uniti. So di sicuro che sono l’allenatore del Napoli e riparto da qui. Noi stiamo facendo il nostro lavoro in maniera corretta. Stiamo cominciando a pensare a un Napoli sempre pi¨´ forte. Nonostante quanto sia successo nell’ultimo periodo”.
“Domenica intanto c’¨¨ una partita difficilissima e il podio da raggiungere. Il calcio per sopravvivere nel cuore della gente deve essere credibile. A quelli che vengono allo stadio, che ci sostengono, va offerta una bella partita. Oltre all’ultima di Lorenzo al Maradona. Fra i tanti motivi che mi hanno spinto qui era lavorare con Insigne. Anche per solo un anno sono orgoglioso di averlo allenato. E lo ringrazio per la disponibilit¨¤ data a me e a tutti i compagni. Con un aggettivo lo definirei il Professionista. L’ho trovato ad aiutare sempre tutti. Lui ¨¨ uno di quelli che fa molti metri in partita per inseguire i terzini. ? uno che ¨¨ esempio di comportamento. Lui ha qualit¨¤ da top player”. Niente esperimenti, si metter¨¤ in campo la formazione che si riterr¨¤ pi¨´ forte. Il Genoa ha fatto notevoli passi avanti con questo allenatore e vedrete che ci sar¨¤ da soffrire. Loro ti sbattono addosso, ci mettono grande fisicit¨¤, sono frenetici.
Spalletti si toglie dei sassolini dalla scarpa: “De Laurentiis ha detto che sono un grande allenatore, poi ha detto di Partenope e avete titolato solo su questo. Leggo che ci sono contrapposizione fra tifosi, poi incontro gente dispiaciuta come noi ma contenta per il cammino di crescita”. Ma se De Laurentiis non avesse voluto parlare di Partenope o ritorno a Milano poteva evitare. Cos¨¬ come le contestazioni non sono certo una invenzione, anche se non rappresentano tutta la tifoseria. Ancora Spalletti: “Io tento di far avvicinare pi¨´ gente possibile al calcio. Se si va in Premier si vedono tanti stadi nuovi con tanta gente, con i bambini. Far vedere contestata fuori dall’albergo una squadra terza in classifica non va bene per i bambini”. E su questo siamo d’accordo.
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