Camarda da 0 a 100 (minuti) in 12 mesi. E ora è pronto a conoscere la Coppa Italia

Francesco ha giocato anche con l'Empoli: ormai è in tripla cifra per minuti con i grandi. Probabilmente avrà spazio nel secondo tempo anche contro il Sassuolo: riviviamo la sua crescita in tre momenti chiave

Mettetevi comodi. Il film di Francesco Camarda con la prima squadra del Milan dura 100 minuti, divisi tra campionato e Champions League. Ed è ovviamente uno dei primissimi atti. Con la speranza che di sequel ne verranno fatti tanti, magari pieni zeppi di gol e trofei. E chissà se ancora con il club rossonero, con cui intanto Francesco ha firmato un contratto fino al 2027. Primo grande attestato di stima. Per pensare al resto, poi, ci sarà tempo.?

superato jovic

Il secondo grande segnale di fiducia sta proprio in questi 100 minuti. Camarda nelle gerarchie ha superato Jovic, fermo per un altro mese per la pubalgia, ed è di fatto il terzo attaccante dietro a Morata e Abraham. Fonseca ha dimostrato di non avere paura nel lanciarlo, sia da titolare che a partita in corso, regalandogli pure la gioia dell’esordio da titolare in A e due spezzoni in Champions League. Fa tutto parte di un percorso di crescita. In questo senso il mese di dicembre può rappresentare una tappa importante, magari già a partire dalla partita di Coppa Italia contro il Sassuolo: inizierà in panchina e poi chissà...?

il debutto

Dall’esordio assoluto è passato un anno. Era il 25 novembre 2023, quando Pioli lo metteva in campo per i 10 minuti finali contro la Fiorentina. Camarda aveva 15 anni e 8 mesi e San Siro gli riservò un’ovazione speciale, a proposito di investiture e attestati di stima. Tutto sotto gli occhi, emozionati e lucidi, di mamma Federica e papà Manuel. Fu il primo passo su un pianeta nuovo. Replicato sette giorni dopo. Il copione fu pressoché identico: sempre una decina di minuti, sempre a San Siro e al posto di Jovic, stavolta però contro il Frosinone e sul 3-1. Un altro passo importante per per crescere e prendere confidenza con il calcio dei grandi.?

titolare a cagliari

In estate sono arrivate poi due importanti novità: Milan Futuro, fondamentale per confrontarsi con il calcio “vero” con regolarità, e l’arrivo di Fonseca in panchina. Si dice che il portoghese straveda per lui e non ha mai avuto paura di dimostrarlo con i fatti. Vedere per credere, Cagliari. Morata si fa male e l’allenatore decide di puntare su Francesco. “Abraham titolare? No, giocherà Camarda. Per me i giocatori hanno qualità, non età”. Ennesima carezza. Quelli di Cagliari sono alcuni degli estratti più belli del suo film. Francesco in Sardegna il 9 novembre ha giocato per la prima volta da titolare, a 16 anni e 244 giorni, facendosi notare e lottando. Non ha segnato, ma ha aggiunto tasselli importanti al mosaico. Ha servito un’ottima palla a Chukwueze, dopo un ottimo movimento alle spalle della difesa, e ha tirato una volta in porta, senza però riuscire a dare forza al suo colpo di testa. Ma poco male, era le prima. Ha pagato un po’ l’emozione, comprensibile se a 16 anni sei chiamato a fare una cosa che i tuoi colleghi normalmente fanno a diciannove o venti.??

il (non) gol al bruges

Le altre scene madre sono due. Una in Champions, all’esordio contro il Bruges. Francesco entra in campo a un quarto d’ora dalla fine e scrive l’ennesimo record della sua vita: se con la Fiorentina il 25 novembre scorso era diventato il più giovane debuttante nella storia della Serie A (15 anni, 8 mesi, 15 giorni), col Bruges è stato il più giovane esordiente italiano (e del Milan) nella storia della Champions. A quattro minuti dalla fine ecco il passaggio da Oscar. Reijnders mette in mezzo, Francesco stacca in area e supera Mignolet. Incredibile. Sarebbe il gol più veloce della storia della competizione, in tribuna i tifosi sono in delirio. San Siro viene giù, tutta la panchina schizza verso di lui. Qualcuno lo abbraccia, qualcun altro lo schiaffeggia, tutti lo sollevano e lo portano in trionfo. Gli adulti che alzano il bambino, come lo chiama Fonseca. Poi, ci pensa il Var a rovinare tutto: fuorigioco. Ma l’emozione resta, così come le diapositive del boato di San Siro e dell’entusiasmo dei suoi compagni. Momenti indimenticabili.?

rovesciata con l'empoli

Il secondo è recentissimo. Sabato scorso contro l’Empoli, Camarda entra al posto di Leao e ha un’occasione per timbrare: Emerson crossa dalla destra, Francesco si coordina e prova la rovesciata, senza trovare la porta. Peccato, sarebbe venuto giù San Siro, di nuovo. Il Milan ieri lo ha omaggiato con un video in slow-motion sui social. “Avrebbe fatto crollare il tetto”, si legge nella didascalia. Prove generali di quello che sarà. Fonseca se lo coccola e aspetta con pazienza. Fa tutto parte del percorso. Occhio a dicembre, San Siro e la panchina rossonera sono pronti a impazzire di nuovo.