4-3 allo stadium
Se il campionato sar¨¤ cos¨¬, allora cercare la poltrona pi¨´ comoda per goderselo fino a maggio: il primo scontro scudetto ¨¨ un tornado di emozioni, un inno alla irrazionalit¨¤ e alla bellezza. Vince la Juve che prima domina il Napoli e poi crolla sotto i colpi dei campani e poi ancora raccoglie la pi¨´ assurda delle vittorie: l’autogol di Koulibaly fissa il 4-3 finale, che difficilmente da queste parti e sotto al Vesuvio dimenticheranno.
“Cosa stiamo vedendo?”, si chiede l’Allianz Stadium al 66’, mentre si stropiccia gli occhi e la gente attorno si spella le mani: la Juve sarriana, anzi martuscelliana, si diverte a strapazzare il temuto Napoli. Non sa per¨° che la benzina sta per finire e che ¨¨ vietato cantare con troppo anticipo in questo meraviglioso giochino: in un soffio si rischia di buttare alle ortiche il raccolto e la rimonta del Napoli, tanto beffarda quanto incredibile, ¨¨ l¨¬ a ricordarlo. Da 3-0 a 3-3, tutto di volont¨¤ e in mezz’ora appena: la deviazione maldestra del centrale senegalese nell’ultimo minuto di recupero ¨¨ solo l’ultimo granello di sabbia che scombina l’ingranaggio, ma ¨¨ quello che ¨¨ accaduto prima a dover essere analizzato. Anzi, ¨¨ quasi difficile mettere ordine alla follia: al netto del crollo finale, la Juve ha mostrato a tratti una superiorit¨¤ spiazzante. Sta iniziando a masticare il nuovo credo del tecnico, ma non pu¨° spegnere cos¨¬ presto la luce. Dall’altro ha pesato la timidezza iniziale degli azzurri, pallidi fino a sembrare irriconoscibili, per 65’ almeno: la riscossa finale, per¨°, regala speranze da titolo.
Il primo tempo della Juve ¨¨ un gioiello raro: combinazioni in velocit¨¤, occupazione degli spazi, zero rischi (a parte un miracolo iniziale di Szczesny su Allan) e una grandinata di conclusioni. Dal suo box il convalescente Sarri avr¨¤ gradito, non immaginando cosa sarebbe poi successo. Ma molto si deve anche ai metri gentilmente concessi da Ancelotti: l¨¬ Douglas Costa si infila come una lama nel burro e Higuain, suntuoso, ¨¨ il gran cerimoniere della serata. Stavolta il destino, spietato, ha obbligato ad azzardare una novit¨¤ nello spartito “allegriano” gi¨¤ visto a Parma: c’¨¨ De Ligt nelle terre di Chiellini, osannato dall’Allianz dopo il guaio al ginocchio, e attorno alla sua zazzera bionda una montagna di curiosit¨¤. Il ragazzone olandese mostrer¨¤ alcune gravi ingenuit¨¤, il suo collega Koulibaly ricorder¨¤ invece il dribbling di Higuain nell’azione del 2-0: supergiocata e destro all’incrocio. Vedi Napoli e poi segna, vale ancora quel motto caro al Pipita. Prima era stato un nuovo arrivato ad aprire la partita: speedy Danilo, entrato al posto dell’infortunato De Sciglio, aveva concluso il contropiede dell’1-0 in un amen. Gli sono bastati 29 secondi di Juve e un solo pallone toccato per esultare: si sono visti esordi peggiori nel calcio. Avrebbe potuto partecipare al party del primo tempo anche Khedira, con un gol divorato davanti a Meret e una traversa in girata.
Oltre al Napoli, all’Allianz sembrerebbe marcare visita anche Cristiano, pi¨´ lezioso rispetto a Parma. Nel secondo tempo, mentre Ancelotti prova subito a giocarsi la novit¨¤ Lozano al posto di un deludente Insigne (dentro anche Mario Rui al posto di Ghoulam), Cristiano aggiusta la mira fino al gol del 3-0: tutto finito? Macch¨¦, inizia ora il party. Mentre il pubblico festeggia prematuramente, il Napoli ha una reazione nervosa nello stesso momento in cui i bianconeri staccano misteriosamente la spina: troppe energie spese, ma la caduta ¨¨ preoccupante e fragorosa. La conseguenza ¨¨ che Manolas di testa e Lozano a centro area (sfruttando un buco di Danilo e una chiusura in ritardo di De Ligt) riportano la partita sul 3-2 e in 3’ cambiano la sceneggiatura. I bianconeri dovrebbero solo difendersi con ordine e invece cadono ancora, con la stessa palla che in mezzo all’area ¨¨ difesa malissimo da De Ligt e soci: il gol di Di Lorenzo (terzo gol di un nuovo arrivato) completa la rimonta. Un pari da ricordare negli annali, ma ancora pi¨´ incredibile ¨¨ il finale: Koulibaly, l’uomo che aveva dato a Sarri una gioia indicibile due anni fa, ne regala un’altra di uguale dimensione con un assurdo autogol. Degno finale di una partita assurda.
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