Il 23 novembre a San Siro fin¨¬ con un pareggio privo di emozioni. Ora bianconeri e rossoneri devono svoltare in classifica: non potr¨¤ essere una partita simile a quella andata in scena a fine 2024. Ecco che cosa ¨¨ cambiato nelle due squadre in questo mese e mezzo
Juve e Milan attendono il terzo round stagionale (in teoria potrebbe anche esserci il quarto, in finale di Coppa Italia) e cercano di capire come provare a dare una scossa alla loro stagione. I primi due incroci hanno complessivamente sorriso al Milan, che ¨¨ imbattuto contro i bianconeri e che a Riad si ¨¨ preso la soddisfazione di essere la seconda squadra a battere Madama lungo la stagione (l'altra ¨¨ lo Stoccarda). Dalla sfida di San Siro del 23 novembre sono passati quasi due mesi e il ricordo di quello 0-0 ¨¨ ancora vivo: fu semplicemente uno spettacolo calcistico osceno. Adesso la posta in palio inizia a scaldarsi parecchio: che cosa ¨¨ cambiato nelle due squadre da allora? Qual ¨¨ stato il loro percorso?
qui juve
¡ª ?Undici partite e appena 3 vittorie: da quella sfida di novembre contro il Milan, la Juve ¨¨ stata colpita dal virus della "pareggite" e ha perso la solidit¨¤ difensiva che fin l¨¬ aveva dimostrato. Se per i bianconeri, infatti, l'unica sconfitta in questi 50 giorni ¨¨ arrivata nella semifinale di Supercoppa contro i rossoneri a Riad (non senza conseguenze dal punto di vista ambientale), i successi sono stati minimi: contro il Monza in campionato (1-2), contro il Manchester City in Champions (2-0) e contro il Cagliari in Coppa Italia (4-0). Per il resto, soltanto pareggi, contro Aston Villa in Europa e Lecce (1-1), Bologna (2-2), Venezia (2-2), Fiorentina (2-2), Torino (1-1) e Atalanta (1-1) in Serie A. Se fino alla partita contro i rossoneri di Fonseca la squadra di Motta si era contraddistinta per una grandissima solidit¨¤ difensiva (7 gol subiti in 13 partite), ma qualche difficolt¨¤ di troppo a costruire azioni pericolose, adesso le prospettive si sono ribaltate: la Juve segna sempre, ma incassa una media di un gol a partita e non riesce mai a gestire il vantaggio. Con 14 punti persi dopo aver segnato per prima ¨¨ nettamente la peggiore delle big. Gli unici miglioramenti rispetto alla sfida di San Siro di novembre sono stati sotto il profilo degli infortuni (ormai restano out solo i tre lungodegenti Bremer, Cabal e Milik), della profondit¨¤ della rosa (grazie agli innesti di Alberto Costa e Kolo Muani) e della posizione in classifica: adesso la Juve ¨¨ quinta, in attesa del recupero di Fiorentina-Inter.
qui milan
¡ª ?Cinquanta giorni bastano per cambiarti la vita. Il 23 novembre il Milan veniva ricoperto di fischi dai propri tifosi, con l'assenso anche di Fonseca ("Anche io avrei fischiato"), per una prestazione imbarazzante contro la Juventus, finita senza tiri in porta. Al tecnico portoghese fu imputata la scelta di Musah esterno alto, considerata troppo conservativa per uno scontro diretto giocato davanti ai propri tifosi e contro una squadra infarcita di infortuni. In compenso, Fonseca var¨° la nuova coppia di centrali (Thiaw-Gabbia) che nelle cinque partite successive di campionato port¨° a tre clean sheet, mai registrati dal Milan fino a quel momento. A distanza di quasi due mesi ¨¨ cambiato un allenatore, un modo di giocare, l'umore e il palmares. In Champions sono arrivate due vittorie contro Slovan e Stella Rossa che hanno proiettato il Diavolo verso le prime otto, in Coppa Italia sono stati raggiunti i quarti di finale e la spedizione di Riad per la Supercoppa Italiana ¨¨ culminata col trofeo in bacheca. In campionato, invece, la bruciante sconfitta di Bergamo nel finale e lo scialbo pareggio di San Siro contro il Genoa nel giorno del 125¡ã anniversario hanno minato certezze e punti preziosi in ottica quarto posto. L'ultima dell'anno contro la Roma ¨¨ stata l'ennesima prestazione deludente che ha portato all'esonero di Fonseca. Concei?ao, in otto giorni, ha dato una scarica di adrenalina, regalando il primo trofeo della gestione RedBird. L'ex Porto ha trasmesso carattere alla squadra, rivitalizzato Tomori in difesa, definito il capitano (Maignan) e ripristinato i due giocatori pi¨´ sofferenti dei primi sei mesi, Rafa Leao e Theo Hernandez. Dietro alle rimonte contro Juventus, Inter e Como c'¨¨ tutto il suo lavoro di mentalit¨¤, assorbito subito dai giocatori. Basti pensare che, con Fonseca, il Milan non ¨¨ mai riuscito a rimontare e vincere allo stesso tempo. Tatticamente SC ha reso la squadra pi¨´ corta e aggressiva, chiedendole uno sforzo maggiore in termini di corsa e sacrificio. Metodo funzionale ma che, contro il Como, ha portato agli infortuni di Thiaw, Pulisic e Morata. Il prossimo step per Concei?ao sar¨¤ migliorare l'approccio alle partite, vero tallone d'Achille di questo Milan, partito tre volte su quattro sempre in svantaggio da quando ¨¨ subentrato in panchina (anche contro il Cagliari l'inizio non ¨¨ stato dei migliori). Sabato a Torino ¨¨ l'occasione giusta.
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