La Procura ha chiesto 4 anni, il francese punter¨¤ sulla buona fede e sulla natura del prodotto incriminato, il Dhea. La Juventus intanto resta alla finestra
Paul Pogba e il suo entourage preparano le contromosse per evitare la maxi squalifica, dopo la positivit¨¤ emersa nel post match di Juve-Udinese. La richiesta della Procura nazionale antidoping ¨¨ di 4 anni, ma la difesa del calciatore punta a una consistente riduzione del periodo di stop aggrappandosi alla buona fede. Il francese non ¨¨ disposto a fare un passo indietro sull¡¯onorabilit¨¤ delle proprie azioni: vuole dimostrare, in sostanza, di non aver assunto alcuna sostanza dopante nella piena coscienza e intenzione di alterare le sue prestazioni.?
difesa legale
¡ª ?C¡¯¨¨ di pi¨´. Secondo quanto sostenuto dalla difesa di Pogba, la positivit¨¤ emersa nelle provette analizzate ¨¨ il Dhea, cosiddetto "Ormone della giovinezza", vietato in Italia dal 2021 per i tanti effetti collaterali che provoca. In altri Paesi per¨° non solo non ¨¨ vietato ma pu¨° essere anche contaminatore (voluto e non) di altri prodotti riconosciuti dal protocollo sportivo. Attorno alla questione si svilupper¨¤ dunque la tesi difensiva che punter¨¤ sull¡¯assenza di malafede nell¡¯aver assunto integratori l¡¯estate scorsa, pare su consiglio di un medico di fiducia e senza il coinvolgimento dello staff sanitario della Juventus.?
il contratto
¡ª ?Venissero confermati i quattro anni di squalifica al centrocampista, si andrebbe oltre la scadenza del suo contratto con la Juventus. Il club per adesso non si esprime (non lo ha fatto neanche Allegri nel corso della conferenza stampa pre Juve-Napoli), rimanendo in attesa delle sentenze definitive. Il calciatore al momento percepisce un minimo salariale attorno ai duemila euro mensili nette: l¡¯eventuale risoluzione del contratto darebbe ampio ossigeno ai conti, dal momento che nella passata stagione Pogba ¨¨ stato il calciatore della rosa pi¨´ pagato pur avendo giocato solo 161 minuti.
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