SuperCoppa o super toppa? Il derby della prossima settimana in Arabia Saudita pu¨° rivelarsi un premio di consolazione per Milan e Inter.
IL TEMA DEL GIORNO
Milan e Inter, ¨¨ ora di cambiare faccia anche sul mercato
I due club insistono sulla sostenibilit¨¤ finanziaria, ma serve un salto di qualit¨¤ per rinforzare le rose
I club vincitori degli ultimi due scudetti rischiano di rassegnarsi, gi¨¤ a gennaio, a campare di ricordi e di trofei di seconda fascia. Meglio darsi una mossa, e subito. In campionato i rossoneri restano in corsa, ma spesso pagano caro finali disastrosi. Da qui prende spunto l’avvelenata del tecnico campione d’Italia: altro che il compassato Padre Pioli. I nerazzurri vivono di fiammate, come la vittoria alla ripresa proprio sul Napoli, per poi raschiare punticini come contro il Monza.
CONTORNI SCORAGGIANTI
¡ªIn Coppa Italia il quadro ha contorni pi¨´ scoraggianti. Il Milan si fa eliminare da un Torino bello ma in dieci, l’Inter si salva in rimonta contro il Parma di B, non lo squadrone di Cannavaro, Asprilla e Zola. In casa rossonera monta il malumore anche tra i tifosi pi¨´ tolleranti. Non tanto per la sconfitta in s¨¦, quanto per come ¨¨ scaturita: il verdetto sulle seconde linee ¨¨ impietoso. L’Inter resta in lizza, il Milan quindi dovr¨¤ dedicarsi all’Europa. Gli ottavi in Champions appaiono meno proibitivi rispetto ad altre edizioni: il Tottenham per i rossoneri, il Porto per i nerazzurri. A febbraio e a marzo ci si aspetta sfide accessibili, a patto di presentarsi in condizioni migliori rispetto a ora.
FRONTE STADIO
¡ªLe due societ¨¤ sono impegnate su un altro spinoso fronte, il nuovo stadio. Il tormentone coinvolge il Comune, il governo e le Sovrintendenze. Ormai lo hanno capito anche i piloni di San Siro: i club vogliono abbattere il vecchio impianto, ma il progetto condiviso della Cattedrale ¨¨ ritenuto ancora troppo oneroso. Siamo allo stallo, ai dibattiti, ai veti incrociati. L’argomento della casa comune o in proprio ¨¨ importantissimo, ma non pu¨° trasformarsi nell’unica ragione di vita. Okay, le due propriet¨¤ sono straniere e hanno sensibilit¨¤ diverse rispetto chi li ha preceduti. Berlusconi e Moratti, mecenati e tifosi viscerali fin quasi all’autolesionismo finanziario, seguivano modelli di conduzione non pi¨´ proponibili. L’attuale traguardo principale ¨¨ la sostenibilit¨¤ economica. Tutto ineccepibile, ma asettico: qualcosa sul campo bisogna pure realizzarla, come si aspettano gli appassionati.
MERCATO FLOP
¡ªGi¨¤ che ci siamo, ci sta un giro in Piazza Affari, luogo iconico per chiunque passi da Milano, dove campeggia il famoso dito medio ideato da Maurizio Cattelan. La curiosa scultura, soprattutto per le frange ipercritiche, potrebbe essere rivolta alle milanesi imbruttite, che nell’ultimo mercato hanno infilato diversi flop. Il Milan ha puntato su De Ketelaere, che gira a vuoto senza meta e senza gol. Leao, Theo Hernandez e Maignan sono stati ottimi investimenti, ma non sempre il miracolo riesce. Come evidenziano gli ingaggi di Origi, Adli, Dest e Vranckx, figure che non lasciano traccia. Pioli si ritrova con un organico che soffre del pesante scarto tra titolari e riserve, con Giroud che a 36 anni fa gli straordinari e Ibra che forse ¨¨ pronto per un altro Sanremo. Sulla sponda Inter, non va tanto meglio. L’operazione Lukaku, che sembrava una genialata, non decolla. Anzi, diventa un dossier spinoso. Anche la vicenda del rinnovo di Skriniar prende una brutta piega: per il capitano tira aria di addio a incasso zero. I rinforzi non incidono: tra Asllani e Bellanova siamo al “vorrei ma non posso”, al suo secondo anno in nerazzurro Correa sembra gi¨¤ a fine corsa. Inzaghi si arrabatta alla ricerca di una quadratura che sembra una tela di Penelope: non d¨¤ l’impressione di poter spingere la macchina a pieni giri.
SCENARIO
¡ªLo scenario non ¨¨ apocalittico, per¨° ¨¨ meglio preoccuparsi prima che si complichi senza rimedi. Cardinale e Zhang si concentrino anche sull’aspetto sportivo. La citt¨¤ si propone di far viaggiare tutti a 30 all’ora. Milan e Inter puntino al contrario: diano una bella accelerata, in campo e sul mercato, degna di chi ha collezionato dieci Champions. Con il massimo rispetto per le SuperCoppe.
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