La metafora di Davide contro Golia ¨¨ ormai fin troppo abusata, ma per la finale di Coppa Italia a livello economico l’accostamento risulta piuttosto azzeccato. All’ultimo atto con un trofeo in palio, Atalanta e Juventus ci arrivano infatti con presupposti ben diversi. A livello di risultati ¨¨ senza dubbio la Dea a fare la parte del gigante, perch¨¦ negli ultimi tre anni la squadra di Gian Piero Gasperini ¨¨ riuscita a mangiare ben 38 punti ai nove volte campioni d’Italia, con due tendenze diametralmente opposte: una delle formazioni pi¨´ in forma contro una di quelle pi¨´ in difficolt¨¤. Non vale per¨° lo stesso discorso per gli stipendi, per i quali i nerazzurri si riprendono le vesti dell’outsider. Secondo le ultime sensazioni sulle scelte dei titolari, in campo al Mapei Stadium ci saranno ingaggi imparagonabili: circa 10 milioni di euro per l’Atalanta, oltre 77 per la Juventus.
La sfida
Atalanta-Juve, il sorpasso della Dea: in tre anni +38 punti con un settimo degli ingaggi
Tre anni fa i nerazzurri avevano un ritardo di 35 punti dai bianconeri, ora sono in vantaggio di 3 e hanno gi¨¤ la Champions in tasca: e il confronto tra gli stipendi dei titolari di stasera ¨¨ di 10 milioni a 77
Quanta strada
¡ªPartendo dai risultati di campo, ¨¨ impressionante constatare come soltanto 3 anni fa l’Atalanta chiuse con un ritardo di addirittura 35 punti: la squadra di Massimiliano Allegri domin¨° la Serie A toccando quota 95, mentre i bergamaschi conclusero il loro cammino in campionato con 60 punti. Premendo il tasto fast forward del telecomando si arriva alla stagione corrente, con la Dea che guarda i bianconeri dall’alto con un sicuro +3 in classifica, ma soprattutto con una preziosa qualificazione in Champions League gi¨¤ in tasca che gli avversari dovranno invece sudarsi fino all’ultimo dipendendo dagli altri, Atalanta compresa. Il calcolo ¨¨ presto fatto, con un differenziale di 38 punti in 36 mesi che ben rappresenta la massima espressione del progresso compiuto dai bergamaschi e le graduali difficolt¨¤ della Juventus, ben rappresentate dal cammino a singhiozzo con Andrea Pirlo in panchina.
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Gli ingaggi
¡ªConti in tasca, le differenze rimangono per¨° enormi in favore del club torinese. In vista della finale di questa sera conviene valutare solamente i giocatori che sono previsti come titolari, per comprendere il monte stipendi che si contender¨¤ il match sin dal primo minuto. E il confronto ¨¨ schiacciante, con i bergamaschi che si aggirano attorno ai 10 milioni di euro netti a stagione in totale e i torinesi che toccano invece quota 77,3. Siamo quasi a 8 volte di pi¨´, con l’ingaggio pi¨´ basso dei bianconeri di Gianluigi Buffon che sarebbe da paperone al servizio di Gian Piero Gasperini, soprattutto da quando il pi¨´ pagato “Papu” Gomez si ¨¨ trasferito a Siviglia. Insomma, due pianeti differenti anche al di l¨¤ dei 31 milioni percepiti ogni 12 mesi da Cristiano Ronaldo che triplicano l’intera formazione titolare avversaria. Va da s¨¦ che ampliando i conteggi a tutta la rosa, il divario diverrebbe ancor pi¨´ impressionante: la sostanza rimane per¨° quella di tendenze contrarie nonostante un monte ingaggi ben differente. In campo conta altro e Duvan Zapata, pi¨´ pagato alla Dea con 1,7 milioni annui, cercher¨¤ per primo di dimostrare una volta in pi¨´ che la distanza tra le due finaliste non ¨¨ certo quella raccontata dai bonifici mensili. Anzi…
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