"La decisione a cui eravamo giunti s'¨¨ rivelata sbagliata, siamo molto dispiaciuti per questo". A dirlo ¨¨ Peter Moore, chief executive del Liverpool: i Reds, dunque, non porteranno avanti la richiesta di accedere agli ammortizzatori sociali per integrare dell'80% il compenso di parte dei dipendenti del club (non i giocatori e lo staff tecnico). Un orientamento, quello dei dominatori della Premier League 2019-20, che aveva scatenato una grande ondata di polemiche, incontrando il disappunto anche di ex leggende del club come Carragher, Hamann e Collymore.
Il caso
Liverpool, dietrofront sugli ammortizzatori sociali: "Siamo dispiaciuti"
I Reds avevano chiesto la cassa integrazione per parte del personale non addetto al campo, scatenando polemiche anche da parte degli ex giocatori del club
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Capacit¨¤ ridotta
¡ªProprio nella giornata di oggi, il Manchester Utd ha annunciato che non far¨¤ ricorso ai contributi governativi e che sar¨¤ la societ¨¤ a garantire il pieno stipendio di tutti i dipendenti, "prestando" anche i meno attivi al sistema sanitario nazionale che sta combattendo la pandemia di coronavirus. Newcastle, Tottenham, Bournemouth e Norwich hanno invece richiesto la cassa integrazione. "La scelta di ricorrere agli ammortizzatori sociali dipendeva dall'incertezza che questa situazione sta provocando", aveva detto Moore. I Reds, per¨°, si sono fermati prima che la propriet¨¤ americana Fenway provocasse un danno irreparabile all'immagine di un club e di una citt¨¤ tradizionalmente attenti ai meno abbienti: il Liverpool, infatti, ha chiuso l'ultimo esercizio con 40 milioni di sterline di utile, ed ¨¨ perfettamente in grado di onorare da solo i propri impegni economici.
Gasport
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