Il bosniaco sfider¨¤ il Diavolo con la Stella Rossa: "Senza Paolo e Massara ho perso quelli che erano i miei punti di riferimento"
Trentasei anni fa Rade Krunic non era ancora nato. La Jugoslavia non si era ancora dissolta. La sua citt¨¤ natale,?Fo?a, sarebbe passata sotto la bandiera bosniaca poco tempo dopo. Trentasei anni fa,? il 10 novembre 1988 a Belgrado contro la Stella Rossa prendeva corpo l'epopea del Milan degli olandesi. Il giorno prima la nebbia aveva risparmiato ai rossoneri una probabile eliminazione, evitata poi ai rigori (dopo un clamoroso gol non concesso con palla un metro oltre la linea dopo una svirgolata del difensore Vasilijevic) con Frankie Rijkaard che infila quello decisivo. Rade Krunic rester¨¤ per sempre legato al Diavolo, perch¨¦ ¨¨ stato uno degli uomini dello scudetto del 2022, dando un prezioso contributo con la sua duttilit¨¤. Pioli lo schierava in pi¨´ ruoli e lui rispondeva sempre presente. Domani sera torner¨¤ a San Siro, da avversario, proprio con la maglia della Stella Rossa.
emozione
¡ª ?"Sono sensazioni incredibili, non vedevo l¡¯ora di venire allo stadio - ha detto il centrocampista a Sky Sport -. Ci sono stato due mesi fa per giocare contro l¡¯Inter ma questa ¨¨ un¡¯altra cosa. Sono stato tanti anni qua e mi trovo benissimo. Non vedo l¡¯ora di cominciare domani¡±. Poi parla dell'addio ai rossoneri: "Avevo tanti punti di riferimenti come Stefano (Pioli, ndr.). Devo dire la verit¨¤, che da quando andarono via Paolo e Ricky (Maldini e Massara, ndr.) e anche Zlatan, persi tanti punti di riferimento, non mi sentivo al massimo e non mi sentivo apprezzato dai nuovi dirigenti come prima. La mia scelta non ¨¨ stata facile, questo ¨¨ il miglior club al mondo per me. Fui costretto a fare delle scelte e decisi che era il momento giusto per farlo".
Gazzetta dello Sport
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