¡°Il primo lavoro da fare ¨¨ sulla consapevolezza di come un atleta approccia la sua disciplina e su come usa o meno i sui suoi punti di forza, un qualcosa che spesso manca negli atleti. La mente di tutti e quindi anche quella degli atleti tende anche giustamente a porre l¡¯accento sugli aspetti negativi: ci¨° permette la revisione dell¡¯errore e di quello che si pu¨° migliorare, ma la mera sottolineatura di ci¨° che non va o non ¨¨ andato bene rischia di esacerbare la negativit¨¤ delle situazioni spiacevoli, dando luogo a demotivazione fin dall¡¯allenamento e a ¡®inquinare¡¯, certe volte anche in maniera sorprendente il vissuto della gara¡± spiega la dottoressa: ¡°L¡¯atleta deve diventare pi¨´ consapevole del modo in cui usa la testa, allenarla come se fosse un muscolo e accompagnare il gesto atletico. Di per s¨¦ questa condizione mentale sposta lo sguardo all¡¯interno di s¨¦ e all¡¯esterno solo nel raggio d¡¯azione importante per quello sport: pensiamo agli sport di situazione o aciclici come il calcio o di precisione come il tiro. Tutto questo, per¨°, sempre in un ambito estremamente intimistico. Questo ¨¨ importante perch¨¦ quando la mente ¨¨ focalizzata solo su ci¨° che c¡¯¨¨ davvero non ha il tempo di elucubrare, di pensare a quello che non serve, a giudicarsi in maniera negativa: tutte cose che rendono l¡¯atleta in ritardo sull¡¯azione e quindi lo penalizzano¡±.
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