In qualche modo anche Londra ¨¨ figlia delle grandi maratone americane. Fu l'esperienza fatta alla maratona di Londra del '79, infatti, a ispirare Christopher Brasher, olimpionico delle siepi a Melbourne '56, che al ritorno in patria scrisse per l'Observer un articolo sulla possibilit¨¤ di portare l'evento in Inghilterra che si chiudeva con una domanda sibillina: . A rispondergli fu Donald Trelford che sarebbe poi stato del quotidiano e, dopo una serie di colloqui con le maggiori autorit¨¤ cittadine, commission¨° allo stesso Brasher un viaggio in America per studiare le necessit¨¤ tecniche e finanziarie per portare la maratona a Londra. In realt¨¤, col boom assunto dalle corse nei primi anni Ottanta, non fu difficile ottenere dalla Gillette una sponsorizzazione di 50.000 sterline e mettere in piedi una prima edizione trionfale della London Marathon: il 29 marzo 1981 per la maratona inaugurale arrivarono ben 20.000 richieste e furono 7747 (gi¨¤ questo un record per la prima edizione di una corsa) i partenti da Greenwich Park che si avviarono verso il traguardo di Constitution Hill. Tagliarono il traguardo in 6.255 e il caso offr¨¬ subito un arrivo a pari merito: l'inglese Dick Beardsley e il norvegese Inge Simonsen furono classificati con lo stesso tempo di 2h11'48". Meglio, in termini cronometrici, fece la vincitrice Joyce Smith, inglese di 43 anni madre di due figli, che stabil¨¬ il record britannico con 2h29'57". Era l'inizio di un'avventura di costante successo con richieste di iscrizione che ogni anno sfiorano quota 200.000 ma vengono esaudite solo per un quarto.(continua nella prossima scheda)