Ma come si fa a iscriversi a una maratona? Bisogna fare una distinzione fra l¡¯Italia e il resto del mondo. In Italia, a parte Venezia per motivi di ristrettezza del territorio, non c¡¯¨¨ un numero chiuso ma bisogna essere tesserati a un club (o possessori della Run Card Fidal) ed essere in possesso del certificato di idoneit¨¤ agonistica specifico per la corsa (che si ottiene nei Centri di Medicina sportiva superando appositi test). Un aggravio economico non indifferente che complessivamente si aggira intorno ai 100 euro all¡¯anno.
Le quote di partecipazione alle gare aumentano in proporzione al ritardo dell¡¯iscrizione e sono compensate dal ritiro del cosiddetto pacco gara che pu¨° valere il ¡°prezzo del biglietto¡± anche se stiamo assistendo a un progressivo sbilanciamento fra costi e ricavi del podista.
In Italia chi corre ha a disposizione 2.854 appuntamenti: 74 maratone, 518 mezze maratone, 1.645 corse di 10 km e 5 km e 617 corse alternative (fun race, urban e night trail, urban ed endurance trail, Obstacle Race).
All¡¯estero la situazione si capovolge: la partecipazione ¨¨ libera (niente certificato o tesseramento ma solo una dichiarazione che sgrava la responsabilit¨¤ dell¡¯organizzazione) ma in compenso nelle maratone internazionali incombono le restrizioni, oltre al fatto che i pettorali a disposizione si esauriscono a poche ore dalla messa in vendita online come a Berlino, a Parigi o a Praga. Per correre a Boston, almeno ufficialmente, occorre un tempo limite in base all¡¯et¨¤ mentre a New York e Londra bisogna avere a che fare con i Run operator, le agenzie turistiche che hanno l¡¯esclusiva della vendita dei pettorali nei territori nazionali.
In Italia i Tour operator approvati rasentano la decina e i pi¨´ importanti sono Terramia e Born2Run. Si tratta di sottostare inderogabilmente alle regole dei pacchetti di viaggio (pettorale + viaggio + alloggio).
Da Sportweek di sabato 3 novembre(Continua nella prossima scheda)
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