C'¨¨ anche una componente psicologica dentro all'essere "monomarcia": ognuno di noi ha una zona di comfort nella corsa in cui si sente padrone di s¨¦, perfettamente a suo agio. Questa intensit¨¤ ¨¨ un'intensit¨¤ media, che ci fa sentire forti abbastanza, ma non ci tira il collo. Tendiamo quindi a stare in Z3, una marcia abbastanza lunga da permetterci di correre a lungo, ma che a fine corsa ci fa sentire sufficientemente stanchi per dire "ho lavorato". Questa ¨¨ la zona di comfort, detta anche "la zona grigia del runner". Correndo sempre a questa velocit¨¤ tendiamo a peggiorare, non lavoriamo n¨¨ sul condizionamento aerobico, n¨¨ sulla potenza. Eppure ci sentiamo bene durante l'allenamento. Questo avviene perch¨¦ siamo esseri abitudinari e quando conosciamo perfettamente una condizione ci sentiamo a nostro agio e tendiamo a replicarla. Mettersi in discussione ¨¨ senza dubbio faticoso, ma ¨¨ molto utile. Le discipline della corsa sono tante, un 5000 in pista alle volte pu¨° servirci per scoprire qualcosa di noi se siamo abituati ai 42 km.
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