Non ¨¨ un errore. L¡¯Alfa Romeo gi¨¤ negli anni Ottanta speriment¨° l¡¯elettrificazione con l¡¯obiettivo di migliorare l¡¯efficienza nella propulsione per risparmiare carburante. Gli ingegneri di Arese, collaborando col Cnr, abbinarono ad un propulsore boxer a quattro cilindri 1.5 della 33 (la berlina compatta a trazione anteriore che dal 1983 sostitu¨¬ l¡¯Alfasud) un motore elettrico asincrono trifase da 16 Cv prodotto dall¡¯Ansaldo. Il gruppo ibrido era gestito dal sistema Cem (Controllo elettronico del motore) ed erogava 95 Cv complessivi. La vettura, una 33 Station Wagon, raggiungeva 140 km/h. Il veicolo poteva marciare sia col solo motore elettrico che col termico o entrambi. Sul fondo del vano bagagli erano collocate le batterie al nichel-cadmio, pesanti 110 kg. Permettevano un¡¯autonomia elettrica di 5 km. L¡¯idea era quella di commercializzare una piccola flotta di taxi. Vennero costruiti tre prototipi e poi il progetto fu abbandonato.
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