Inquinamento e clima
Emissioni in Italia: PM10, gli edifici inquinano pi¨´ dei veicoli
CĄŻera grande attesa per il rapporto aggiornato dellĄŻIspra ¨C lĄŻIstituto Superiore per la ricerca e la protezione ambientale ¨C sullo stato delle emissioni inquinanti e di quelle climalteranti sul territorio italiano. Due gli studi presentati: il National Inventory Report 2020 e lĄŻInformative Inventory Report 2020, che presentano il quadro globale e di dettaglio della situazione italiana sull'andamento dei gas serra e degli inquinanti atmosferici dal 1990 al 2018. Ne emerge un quadro largamente positivo, con le emissioni di gas serra ridotte del 17% in ventotto anni e di quasi lĄŻ1% tra il 2017 e il 2018, segno che gli interventi in atto stanno dando frutti. Altro dato importante ¨C che mette il punto alla lunga serie di polemiche nate nei mesi scorsi ¨C ¨¨ quello sulle fonti di PM10, le polveri sottili dannose per la salute umana: sono le caldaie la fonte principale, con il 54% del totale, mentre i veicoli emettono una quota pari al 12%. Il riscaldamento domestico ¨¨ lĄŻunica fonte di Pm10 in crescita, mentre calano drasticamente le polveri emesse dai veicoli.
LEGGI ANCHE
Emissioni CO2: -17% grazie a fonti rinnovabili
ĄŞ ?Le emissioni di gas serra si sono ridotte del 17% nel periodo compreso tra il 1990 e il 2018. Si tratta in larga parte di anidride carbonica, simbolo chimico CO2, un gas climalterante che viene prodotto da processi naturali e dallĄŻattivit¨¤ umana, in particolare dove ovunque ci sia combustione. Se ad inizio anni ĄŻ90 erano 516 i milioni di tonnellate di CO2 immessi in atmosfera, nel 2018 sono stati 428 milioni con una riduzione pari al 20%. Da rilevare che se la riduzione percentuale totale ¨¨ del 17% nel corso di ventotto anni, solo tra il 2017 e il 2018 cĄŻ¨¨ stato un taglio dellĄŻ1% delle emissioni di gas serra. La diminuzione ¨¨ dovuta alla crescita della produzione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico ed eolico), allĄŻincremento dellĄŻefficienza energetica nei settori industriali e di quello de trasporti.
LEGGI ANCHE
pm10: -40%
ĄŞ ?Sul fronte delle emissioni inquinanti, uno dei dati pi¨´ utilizzati per Ą°misurareĄą lĄŻaria delle citt¨¤ italiane ¨¨ il livello di polveri sottili - PM10 e Pm2,5 - o particolato. Si tratta di particelle piccolissime, liquide o solide, in sospensione nellĄŻaria, prodotte dalla combustione. Contengono polvere e fumo, e possono avere effetti sulla salute umana: dallĄŻaumento di asma e bronchiti allo sviluppo di formazioni cancerogene. Se nel 1990 erano 296mila le tonnellate di particolato emesse nellĄŻatmosfera, nel 2018 sono scese a 177mila (-40%). LĄŻIspra mette un punto fermo circa il ruolo che le diverse fonti di particolato hanno, oggetto di dibattito negli ultimi mesi anche perch¨Ś su questo punto sono state prese alcune controverse decisioni come i ripetuti blocchi della circolazione nelle principali citt¨¤ italiane. ? il riscaldamento domestico la fonte principale di PM10, con un apporto pari al 54% del totale nel 2018: 95mila tonnellate contro le 21mila degli autoveicoli (il 12% del totale). Non solo. Il settore, con un +41%, ¨¨ lĄŻunico che aumenta le proprie emissioni a causa della crescita della combustione di legna per il riscaldamento residenziale, mentre calano di oltre il 60% quelle prodotte dal trasporto stradale e rappresentano, nello stesso anno, il 12% del totale.
LEGGI ANCHE
ossidi di azoto: -71% dai veicoli
ĄŞ ?Non va per¨° trascurato il ruolo del NOx, LĄŻossido di azoto emesso dai motori degli autoveicoli contribuisce alla formazione del PM10 secondario, che a sua volta potrebbe essere anche pi¨´ della met¨¤ del totale. Gli ossidi di azoto, in particolar modo il biossido di azoto sono sostanze inquinanti dell'atmosfera e aggravano le condizioni dei malati di asma, bambini e chi soffre di malattie respiratorie croniche o di malattie cardiache. Tra il 1990 e il 2018 la riduzione delle emissioni di NOx ¨¨ stata notevole: da due milioni e 123mila tonnellate a 669mila, il 69% in meno. La principale fonte di emissioni ¨¨ il trasporto su strada (circa il 43% nel 2018), che segna per¨° una riduzione del 71% nellĄŻarco dei ventotto anni presi in esame. Tra i settori interessati, lĄŻunico che evidenzia un aumento delle emissioni ¨¨ rappresentato dal riscaldamento (+36%, pari al 13% del totale).
Emissioni monossido di carbonio (CO): -69%
ĄŞ ?Un ultimo valore di cui abbiamo parlato spesso negli ultimi mesi in merito alla qualit¨¤ dellĄŻaria e alle fonti inquinanti ¨¨ il monossido di carbonio (CO), emesso durante i processi di combustione e tossico per lĄŻuomo. UnĄŻintossicazione da monossido ¨¨ potenzialmente mortale. Nel 1990 erano 6 milioni 797mila le tonnellate di CO liberate nellĄŻatmosfera, scese nel 2018 a 2 milioni 82mila (-69%). Le principali fonti di monossido di carbonio sono ¨C ancora una volta ¨C i riscaldamenti domestici e gli autoveicoli, ma rispetto al 1990 le proporzioni si sono invertite. Ad inizio anni ĄŻ90 le caldaie ne producevano 795mila tonnellate, nel 2018 1 milione 289mila (+62% soprattutto a causa della combustione di legna e pellet). Nello stesso arco di tempo, il trasporto su strada ha ridotto le emissioni di monossido da 4 milioni 875 a 414mila tonnellate, ben il 92% in meno.
? RIPRODUZIONE RISERVATA