Come ogni inverno torna lĄŻemergenza dovuta al superamento dei limiti di polveri sottili nellĄŻaria. Definite scientificamente Pm10, sono composti che possono avere gravi effetti sulla salute umana, arriva dal riscaldamento la componente pi¨´ alta
Il tema delle emissioni di Pm10 (polveri sottili) ¨¨ spinoso perch¨Ś riguarda quello pi¨´ ampio delle emissioni inquinanti, per il quale lĄŻItalia non brilla di certo. Il nostro paese, infatti, ¨¨ sotto procedura di infrazione da parte della Commissione europea per il superamento dei valori limite di Pm10 e di biossido di azoto. La Commissione ci rimprovera di non aver ottemperato gli obblighi sottoscritti nel 2005 con interventi strutturali seri ed efficaci. E in effetti, al di l¨¤ delle promesse, si torna a parlare di polveri sottili (Pm10) ¨C o particolato ¨C solo quando si superano i limiti. E quasi sempre, la soluzione proposta ¨¨ uno stop alla circolazione dei veicoli pi¨´ datati. Ma non basta, in primo luogo perch¨Ś si tratta di misure estemporanee, e in secondo luogo perch¨Ś gli autoveicoli non sono i soli produttori di particolato. Non sono neppure la fonte che ne produce di pi¨´, ma fermare le auto ¨¨ pi¨´ facile e non necessit¨¤ di una strategia di lungo periodo.
LE FONTI DELLE PM10
ĄŞ ?Partiamo dagli imputati: cosa sono le Pm10? SI tratta di piccolissime particelle di10 ?m di diametro, 10 millesimi di millimetro, presente nellĄŻatmosfera composte in larga parte da particelle ancora pi¨´ piccole chiamate Pm2,5. Queste particelle, se respirate, possono raggiungere in trenta giorni gli alveoli polmonari. Sono composte da polvere, fumo e da aerosol, piccolissime gocce di sostanze liquide.
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Le polveri sottili vengono prodotte dalla combustione (ad esempio quella dei motori a scoppio, delle caldaie e di molte attivit¨¤ industriali), dallĄŻusura degli pneumatici, dei freni e dellĄŻasfalto. Uno studio dellĄŻArpa Lombardia evidenzia come ¨C tra le fonti di Pm10 ¨C le stufe a pellets o a legna contribuiscono per il 45%, i motori diesel per il 15% e lĄŻusura delle pastiglie freno e degli pneumatici per un altro 13%.
GLI EFFETTI SULLA SALUTE
ĄŞ ?Sulla base di ricerche sperimentali condotte in alcune citt¨¤ americane e a Milano, il particolato riduce l'aspettativa di vita di 1-2 anni. Il rapporto stabilito dagli studi ¨¨ di 0,77 anni ogni 10 ?g/m? di PM2,5 respirati. Il PM10, poi, aumenta l'asma in tutti i periodi dell'anno e le bronchiti in inverno. Inoltre, il PM2,5 ¨¨ un probabile fattore di rischio per l'insorgenza di tumori.
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L'Organizzazione Mondiale della Sanit¨¤, in base ai dati del 2008, ha stimato che le polveri sottili siano responsabili di circa 2 milioni di decessi nel mondo all'anno, 370.000 delle quali in Europa (dai del 2005). In Italia, Nomisma ha stimato in 17.628 le morti connesse alle Pm10 nel periodo 2006-2008. Per ridurre lĄŻimpatto sulla salute umana, la Commissione europea ha stabilito dei limiti alla concentrazione di Pm10 nellĄŻaria: 40 ?g/m? il valore massimo per la media annuale, 50 ?g/m? quello massimo nelle 24 ore giornaliere e 35 i giorni di superamento consentiti nellĄŻarco di un anno solare.
CALDAIE E VEICOLI
ĄŞ ?Dunque, i trasporti su strada contribuiscono solo una parte delle emissioni di particolato. Secondo il XIV Rapporto Qualit¨¤ dell'ambiente urbano dell'Ispra, nel 2015 a Roma le caldaie hanno generato 3.105 tonnellate di Pm10, contro le 1.021 tonnellate del trasporto su strada. Un rapporto di 3:1 che dovrebbe spingere il legislatore a varare norme che permettano di cambiare le caldaie pi¨´ vecchie con altre di nuova generazione, limitando ¨C ove possibile - quelle a pellets e a legna.
Non ¨¨ un caso che i picchi di Pm10 si registrino nei mesi invernali, in particolare nei periodi di alta pressione e bel tempo, condizioni che contribuiscono alla stagnazione dellĄŻaria. Invece, alcune amministrazioni locali tendono ad accanirsi sul trasporto in maniera indiscriminata, colpendo anche i veicoli pi¨´ efficienti. Come a Roma, dove ad essere oggetto di blocco alla circolazione sono anche i diesel Euro 6.
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